L’abbattimento del Lido Kennedy avrebbe determinato l’organizzazione di un attentato contro l’ex sindaco Franco Alfieri. Secondo le indagini della Dda di Salerno l’imprenditore Roberto Squecco avrebbe incontrato Antonio Cosentino, Domenico De Cesare e Angelo Genovese. Il colletto bianco del clan Marradino avrebbe commissionato ai tre uomini di Baronissi un attentato dinamitardo contro l’ex sindaco.
Il piano criminale, studiato nei minimi particolari con sopralluoghi e studio delle mappe, non sarebbe stato portato a compimento per un mancato accordo con i baronissesi. A questi ultimi, sulla base delle intercettazioni, è stato contestato il possesso di esplosivi e di armi da guerra tra le quali un Uzi ed un kalashnikov.
Le indagini sullo scambio di voti
In ordine alla contestazione di scambio elettorale politico mafioso, emergerebbero dalle indagini, condotte dal 2022 al 2024, i rapporti intercorsi tra il sindaco dimissionario di Capaccio Paestum ed il pregiudicato capaccese Squecco. Quest’ultimo è stato condannato in via definitiva per associazione per delinquere di tipo mafioso perché ritenuto esponente dell’ala imprenditoriale dei Marandino.
Le vicende riguardano la candidatura a sindaco del Comune di Capaccio Paestum di Alfieri nella consultazione elettorale del giugno 2019. Il materiale investigativo raccolto ha consentito di contestare un patto elettorale politico mafioso fra Squecco e Alfieri in merito alla raccolta di voti in favore del politico in occasione delle elezioni amministrative di Capaccio del 2019 in cambio del mantenimento del Lido Kennedy. All’epoca la struttura balneare era stata già raggiunto da provvedimenti ablatori ed sarebbe stata nella disponibilità dell’imprenditore anche tramite prestanome.
Dieci arresti sull’indagine della Dda di Salerno
Stamattina in Torchiara, Capaccio Paestum, Terni, Baronissi e Sulmona, la Sezione Operativa della Direzione Investigativa Antimafia di Salerno ha dato esecuzione ad un’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere ed agli arresti domiciliari a carico di 10 indagati, emessa dalla Sezione GIP-GUP del Tribunale di Salerno su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, i quali, a vario titolo, sono ritenuti responsabili dei delitti di scambio politico elettorale politico mafioso; tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso; estorsione aggravata dal metodo mafioso; detenzione, porto e cessione di armi da guerra e comuni da sparo e favoreggiamento personale.