Domiciliari per il ras Gennaro Amirante, genero del boss di Pozzuoli Gennaro Longobardi. Questa la decisione presa dalla Corte d’appello di Napoli (I sezione) per l’uomo, difeso dagli avvocati Raffaele Chiummariello e Massimo Vetrano. Amirante era stato condannato nel novembre del 2017 per estorsione consumata ai gestori del ristorante “Bobò”. Amirante aveva rimedito otto anni con rito abbreviato (formula che comporta lo sconto di un terzo della pena) ma gli fu contestata l’aggravante di aver agito con metodo mafioso.
L’uomo fu arrestato il 6 aprile scorso insieme con il suocero Gennaro Longobardi (che è accusato dello stesso reato e sarà giudicato con rito ordinario nel processo a suo carico che si aprirà il prossimo 22 dicembre presso la 4^sezione collegio C del Tribunale di Napoli) al termine di un’indagine partita dalla denuncia della vittima e condotta dai Carabinieri, coordinati dal pm della DDA, Gloria Sanseverino.
Una vicenda raccontata nella drammatica testimonianza resa da “Bobò” ai giudici e pubblicata il 4 novembre scorso grazie ad un articolo di Tano Grasso, presidente della Fondazione Antiracket Italiana (CLICCA QUI PER LEGGERE LA TESTIMONIANZA DI BOBO’)