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martedì, Aprile 30, 2024
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Il clan di Caivano aveva la liste delle vittime delle estorsioni: “La riscossione 3 volte l’anno”

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Le estorsioni, insieme alla droga, era uno dei business principali della camorra di Caivano. Durante i summit il boss Antonio Angelino dava specifiche direttive per la prosecuzione dell’attività della consorteria.
Nei giorni seguenti la esecuzione della misura cautelare e l’allontanamento di
Angelino Antonio da Caivano, venivano captate numerose conversazioni afferenti la frenetica attività di riscossione delle estorsioni. La mattina del 17.06.2023, Raffaele Bervicato incaricò Giuseppe Caiazzo di passare dal parcheggiatore del cimitero per ritirate “l’imbasciata” e recapitargliela, ovvero doveva prendere del denaro e portarglielo.

Caiazzo era uno dei personaggi deputati alla materiale riscossione delle tangenti. In un’altra intercettazione Gianfranco Bervicato ragguagliò Raffaele Bervicato in merito ad una estorsione da 10.000 euro, che però sarebbe stata incassata mediante rate mensili. A tal riguardo Raffaele Bervicato, temendo che potesse essere escluso dall’operazione, domandava se fosse stato informato Roberto (non identificato) circa il suo coinvolgimento.

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BERVICATO Gianfranco: “Compa…abbiamo preso diecimila euro!”

BERVICATO Raffaele: “Te li ha dati?”

BERVICATO Gianfranco: “No! Ha detto vuole fare a mese, si è messo il rosso in mezzo!”

BERVICATO Raffaele: “Mmm! E a me glielo hai detto sto anche io la!”

BERVICATO Gianfranco: “Ma tu hai chiamato a chi dovevi chiamare? Oh che devo fare fammi capire!”

BERVICATO Raffaele: “Che ti volevo dire? Glielo hai detto che sono venuto anche io?”

BERVICATO Gianfranco: “Eh ieri, stamattina l’ho detto a Roberto!”

BERVICATO Raffaele: “Va bene dai! Adesso passo per la! tra dieci minuti!”

BERVICATO Gianfranco: “Eh…ah., .prenditi racconto, non ti prendere tutte e due e settanta!”

Il pomeriggio del 20.06.2023, Giovanni Cipolletti, ristretto presso la casa circondariale di Secondigliano, chiamava Bervicato Raffaele e gli spiegava che aveva avuto un diverbio in carcere con alcuni detenuti che si erano permessi di parlare male di Angelono Antonio, dal quale pretendevano di ricevere il sostentamento economico. BERVICATO confessava che ogni tanto si incontrava con “Tibiuccio” ed invitava CIPOLLETTI ad allertarli qualora avesse avuto bisogno, chiaramente in relazione ai dissidi avuti. Nel prosieguo della conversazione, CIPOLLETTI Giovanni annunciava a BERVICATO Raffaele che, se non fosse stato scarcerato entro la fine del mese, gli avrebbe fatto avere la “lista” con le vittime delle estorsioni da cui si sarebbe dovuto recare tre volte l’anno per la riscossione.

A tal proposito BERVICATO gli diceva che il sabato precedente si era incontrato con ANGELINO Antonio, il quale gli aveva chiesto proprio notizie in relazione a tale incombenza.

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