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venerdì, Maggio 3, 2024
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Omicidio Salvatore Coppola, la verità nelle immagini di videosorveglianza

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Gli inquirenti stanno setacciando il luogo dell’omicidio di Salvatore Coppola centimetro per centimetro in cerca di indizi che possano ricostruire gli ultimi attimi di vita dell’ingegnere: le prime persone sentite non hanno rivelato particolari rilevanti, ma dalle immagine delle telecamere di videosorveglianza potrebbero venir fuori tracce utili allo svolgimento delle indagini.

Omicidio Salvatore Coppola, sequestrate le telecamere di videosorveglianza

Il sistema di videosorveglianza presente all’esterno dell’ipermercato di corso Protopisani potrebbe aver ripreso gli ultimi attimi di vita di Salvatore Coppola e i movimenti del killer prima e dopo l’agguato: sequestrate anche le videocamere all’esterno degli esercizi commerciali nelle immediate vicinanze delle vie di fuga dell’assassino e del suo complice.

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Ex collaboratore di giustizia sparato in testa

L’uomo è stato raggiunto da un colpo di pistola al volto risultato fatele: quando gli uomini del 118 sono accorsi sul posto per lui, infatti, non c’era più nulla da fare.

Salvatore Coppola potrebbe essere finito in una trappola, magari innescata da qualcuno che conosceva o semplicemente il killer conosceva le abitudini del 63enne con un passato burrascoso. L’uomo era finito nei guai nel 2009, quando rimase coinvolto in una maxioperazione della guardia di finanza sulle speculazioni economiche della camorra in merito alle costruzioni ed al settore immobiliare a Napoli est: per i giudici Coppola era a tutti gli effetti un colletto bianco vicino al clan Mazzarella.

Coppola ammise le proprie responsabilità ed iniziò il suo percorso da collaboratore di giustizia, svelando come quel ‘sistama’ che consentiva ai clan di ricevere denaro per ogni costruzione realizzata nella zona orientale di Napoli. Un meccanismo oliato e di cui facevano parte anche dipendenti pubblici e periti, che di fatto stringevano come una piovra gli imprenditori interessati ad investire sul mercato degli immobili.

Dopo aver scontato la pena e rilevato ai giudici quanto sapeva, Coppola aveva deciso di continuare a vivere sempre nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Impossibile al momento stabilire se l’agguato possa essere conseguenza delle sue azioni passate e se sia relativo al presente del 63enne, sta di fatto che gli inquirenti non hanno avuto dubbi nel definire l’omicidio come una esecuzione di chiare modalità camorristiche, ma le indagini proseguono a tutto tondo, non essendo esclusa alcuna pista.

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