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sabato, Aprile 27, 2024
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Il Covid torna a far paura, Bassetti: “A luglio bella fetta d’Italia rischia lockdown”

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Il Covid torna a far paura in Italia. Durante l’ultimo bollettino sono 94mila i nuovi positivi. Secondo gli esperti era però prevedibile un simile aumento dei casi. L’attenzione viene quindi spostata sul prossimo autunno, quando le conseguenze potrebbero essere molto dolorose. A lanciare l’allarme è Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova.

“Il boom di casi era ampiamento atteso, ma va detto che sono stati fatti anche 700mila tamponi. Questo significa che una enorme quantità di persone è andata a fare il test solo perché terrorizzata dai messaggi mediatici. Il bicchiere è mezzo pieno, abbiamo di fronte un’influenza contagiosa come il morbillo, non credo che si possa prevedere il picco perché è una fiammata e dobbiamo abituarci alla convivenza con questo virus”, spiega Matteo Bassetti all’AdnKronos.

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La previsione sull’estate

Secondo Bassetti in estate molti italiani potrebbero trovarsi a vivere un nuovo lockdown. “Non sarà un lockdown proclamato, ma a metà luglio, quando la fiammata estiva di Omicron dovrebbe aver raggiunto il suo acme, una bella fetta d’Italia rischia di essere di nuovo in lockdownspiega nel suo post -. Perché in isolamento domiciliare si potrebbero ritrovare 2-3 milioni di italiani se non di più. Che sommati a quelli in ferie rischiano di mandare in tilt servizi essenziali, come quelli finalizzati alla sicurezza, i trasporti, la protezione civile già sotto stress, la stessa sanità, dove in media tra luglio e agosto metà del personale se ne va in vacanza, mettendo fuori uso un letto su tre”.

Spaventa il prossimo autunno

E in quest’ottica, a spaventare maggiormente il primario di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova è il prossimo autunno. “Concordo in pieno con Locatelli” sulla vaccinazione anti-Covid in autunno per gli over 60 “poi si vedrà se il richiamo sarà per 60enni o 65enni, come si fa già con l’influenza. Il problema è però come farlo: stiamo perdendo un sacco di tempo sulla mascherina e sui ricoveri, mentre dovremmo seriamente pensare a come agire sulle comorbidità degli anziani, focalizzando su di loro la profilassi”, spiega Bassetti.

“C’è stato un totale fallimento della quarta dose forse legato a una comunicazione centrale che non ha funzionato, si è ballato troppo a lungo se farla o meno e così oggi 3 italiani su 4 non l’hanno fatta. Se a settembre-ottobre avremo la stessa prevalenza sul richiamo, saranno dolori. Dobbiamo parlare agli italiani che andare a farsi la dose di richiamo è determinante per la loro salute”, ha concluso Matteo Bassetti commentando le parole del presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), Franco Locatelli, che in un’intervista ha affermato che il richiamo del vaccino in autunno lo “offrirei, oltre ai fragili, a chi ha dai 60 anni in su” che è più a “rischio di sviluppare una malattia grave”.

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