Una famiglia ben inserita negli ambienti criminali. Un padre arrestato e poi ucciso in un agguato di camorra, una nonna legata al clan, un fratello anche lui in manette. Lui stesso finì in carcere per reati di droga e poi riabilitato. La famiglia Valda è nota alle cronache nere di Napoli. Francesco Pio Valda era stato arrestato per droga quando era ancora minorenne, ma il reato era stato dichiarato estinto dopo che aveva superato con successo la messa alla prova. Ma la sua riabilitazione si è interrotta con il reato più grave: omicidio, con l’aggravante del metodo mafioso.
Il fratello Luigi Valda è attualmente in carcere per tentato omicidio nei confronti di un 16enne.
Nel 2013 il padre Ciro Valda venne ammazzato. È l’inizio di una faida interna alla camorra di Barra e Ponticelli, un episodio che costerà la condanna all’ergastolo per il boss dei Cuccaro. Intanto, Francesco Pio Valda in questi anni era stato denunciato per fatti di droga, quando era ancora minorenne: difeso dall’avvocato Antonio Iavarone, aveva ottenuto la messa alla prova, come istruttore di una squadra di calcio, ma anche come pizzaiolo, che è poi lo stesso mestiere che sognava di fare Francesco Pio Maimone, il ragazzo ucciso per caso lunedì notte.
Francesco Pio Valda bazzicava nell’ambiente criminale, spesso usciva armato, proprio come quel maledetto sabato quando in preda all’ira per una scarpa sporcata (da un altro piede o da un drink, non è stato ancora stabilito) ha estrato la pistola e iniziato a sparare in aria e poi ad altezza uomo, colpendo Checco Maimone. Sui social le foto con Al Pacino in Scarface, frasi sulla criminalità e sfide. Ora dovrà affrontare una nuova fase della sua vita, quella che lo porterà probabilmente dietro le sbarre per molto tempo.
