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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Summit tra boss di camorra nella sala mortuaria dell’ospedale Ascalesi

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I summit tra i boss di camorra si sarebbero tenuti anche nella sala mortuaria dell’Ascalesi. A svelare il retroscena è stato il collaboratore di giustizia Maurizio Ferraiuolo, fratello di Massimo che è stato arrestato ieri nel blitz contro il clan Mazzarella. I verbali del pentito, contenuti nell’ultima ordinanza firmata dal gip del Tribunale di Napoli, risalgono al settembre 2012. Il nipote dell’ex boss Raffaele Stolder ha raccontato anche di aver dormito all’interno dell’ospedale di Forcella e, talvolta, lì si sarebbe rifugiato durante gli scontri della faida. Inoltre avrebbe nascosto anche delle armi: “Ricordo, per esempio, di aver fatto alcune riunioni con Luciano Mazzarella ed Andrea Ottaviano“.

Ho utilizzato questi locali per effettuare riunioni significative con altri esponenti della criminalità organizzata, trattandosi per altro di un luogo molto sicuro. A titolo esemplificativo posso far riferimento ad una riunione con Zi Menuzzo, ossia Carmine Montescuro, che aveva il compilo assai difficile di cercare di stabilire una pace al conflitto armato che da qualche tempo stava imperversando con il gruppo Mazzarella. A questa
riunione, avvenuta ripeto nella sala mortuaria dell’Ascalesi, presero parte oltre a me ed Antonio Accennato, lo stesso Zi Menuzzo ed inizialmente Gennaro Ferraiolo, mio fratello che premeva per stabilire la pace”, racconta Ferraiuolo. I nomi citati nel verbale del collaboratore di giustizia non sono indagati nell’ultima inchiesta della Dda.

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IL RUOLO DEI SERVIZI SEGRETI NELLA GUERRA DI CAMORRA

I servizi segreti si sarebbero messi in contatto con la camorra per chiedere ai boss di Napoli di “tenere il territorio del centro sotto controllo“, gestendo tutte le loro attività illecite “senza fare morti e feriti…”. Ad affermarlo fu il collaboratore di giustizia Maurizio Ferraiuolo, nipote dell’ex boss Raffaele Stolder.

Il pentito rese le dichiarazioni davanti a un sostituto procuratore napoletano nel corso di un interrogatorio in carcere il 12 luglio 2013. I fatti riferiti risalgono al 2007 e il periodo in questione è immediatamente successivo alla scarcerazione dell’ex boss. Ferraiuolo fu arrestato nel 2012 dopo essersi rifugiato su un tetto a Casoria. Per sfuggire ai carabinieri, che dopo averlo riconosciuto cercarono di arrestarlo. L’ex capo clan della Maddalena avrebbe fatto importanti rivelazioni in merito al clima infuocato che si respirava nel cuore di Napoli sul finire del 2007.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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