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giovedì, Maggio 2, 2024
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Il pizzo del clan Mazzarella sulle bancarelle, 25 arresti tra boss e affiliati

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Il pizzo del clan Mazzarella veniva imposto ai titolari delle bancarelle nel centro storico di Napoli. Ieri la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, che dispone la custodia cautelare in carcere nei confronti di BARATTOLO Enzo, BILOTTI Alessandro, CAPPUCCIO Gennaro, CECERO Francesco, D’ANDREA Antonio, DE FILIPPIS Pietro, FERRAIUOLO Massimo, FERRAIUOLO Salvatore, GAROFALO Ciro, GEMEI Gaetano, LIGUORI Rosaria, LUCCI Vincenzo, MANZI Antonio, MICILLO Marco, NISI Leonardo , RICCIARDI Salvatore , ROMANIELLO Giovanna, SALVIA Pasquale, TUBELLI Antonio, VIRENTE Alberto, VIRENTI Antonietta e gli arresti domiciliari nei confronti di DELLA PORTA Gaetano, PRESTIERI Ciro, RICCIO Daniele, VIRENTE Maurizio.

ERANO ARMATI

Gli indagati sono stati ritenuti, a vario titolo, gravemente indiziati del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso in quanto intranei al clan Mazzarella, in particolare
all’articolazione operante nelle zone di Forcella e Maddalena, nonché di numerosi episodi
estorsivi e per detenzione e porto di arma da sparo, tutti aggravati dal metodo mafioso,
avendo commesso il fatto avvalendosi della forza d’intimidazione derivante dall’appartenenza all’associazione camorristica.

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RACKET A TAPPETO

Quasi quattrocento pagine di verbali, intercettazioni, riscontri. Tutto racchiuso nelle accuse contro venti persone ritenute legate al clan Mazzarella. Tra esse Antonietta Virenti, 64 anni, la madre del boss Michele Mazzarella, e Massimo Ferraiuolo, ras della Maddalena chiamato ‘mortadella’ e fratello di Maurizio, da qualche anno collaboratore di giustizia.

Sono loro i nomi di punta dell’inchiesta culminata nel maxi blitz della scorsa notte nel ‘ventre molle’ di Napoli. Le indagini degli uomini della squadra mobile (dirigente Alfredo Fabbrocini) hanno evidenziato come il gruppo imponesse il racket a tappeto agli ambulanti regolari dei mercatini dove chi non pagava veniva brutalmente picchiato.

La complessa attività investigativa, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di
Napoli, è stata eseguita, dal 2018 al 2021, dalla Squadra Mobile di Napoli e dal
Commissariato Vicaria, anche attraverso monitoraggi tecnici, consentendo di far luce su una serie di episodi criminosi posti in essere dal gruppo camorristico che sarebbe attivo nella zona centrale di Napoli, impegnato per lo più in una diffusa attività estorsiva esercitata ai danni dei commercianti ambulanti presenti nella zona di piazza Mancini e nelle strade ad esse immediatamente adiacenti, cosiddetto mercatino della Maddalena o della Duchesca. 

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