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mercoledì, Aprile 16, 2025
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Impianto di cuore artificiale all’ospedale Monaldi, è il primo nel Sud Italia

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Primo impianto di cuore artificiale nel Sud Italia. E’ accaduto al centro Trapianti Cuore dell’ospedale Monaldi di Napoli, presso l’unità di Cardiochirurgia dei Trapianti guidata da Claudio Morra. Un giovane paziente di nome Dario, di soli 46 anni, affetto da scompenso cardiaco acuto, è stato salvato grazie all’impianto di un cuore artificiale totale Carmat.

Il primo cuore artificiale

Il cuore artificiale totale Carmat è un cuore permanente, che rappresenta un’alternativa al trapianto dell’organo. E’ stato progettato dall’azienda medtech Carmat con sede a Parigi. E’ una soluzione terapeutica per pazienti con insufficienza cardiaca grave, che non sono candidabili al trapianto immediato o ad altre terapie. Il progetto Carmat è iniziato nel 2008 e ha rappresentato un evoluzione rispetto al precedente sistema meccanico Syncardia.

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I vantaggi del cuore artificiale Carmat

Il cuore artificiale Carmat presenta alcune differenze con il sistema meccanico Syncardia, un altro cuore artificiale che è totalmente meccanico. Il Carmat è dotato di valvole biologiche e funziona con motori elettrici, che pompano il sangue nell’aorta o nell’arteria polmonare. Riesce ad autoregolare il flusso sanguigno in base alle condizioni del paziente, così come un cuore umano.

Dunque si adatta meglio al corpo umano e riesce a pompare più sangue al cuore anche quando il paziente è sotto sforzo. E’ un sistema innovativo, figlio dei sistemi meccanici come pacemaker e defibrillatori, ma molto più evoluto. Attualmente è l’unico commercializzato e autorizzato nell’UE. La tecnologia che caratterizza il Carmat, è agevole nella fase post-operatoria ed è un ottima soluzione in attesa del trapianto.

L’intervento al Monaldi

La scelta di procedere con il trapianto di cuore artificiale è avvenuta quando le condizioni del paziente si sono aggravate. Non c’era disponibilità per un trapianto, e si è deciso di procedere con l’impianto del cuore artificiale. L’intervento è riuscito senza problemi e Dario ha avuto un ottima reazione. La sua malattia al cuore durava da oltre 20 anni, ed era già in cura da tempo all’ospedale Monaldi. Grazie a questo intervento salvavita, sarà possibile assistere la sua funzione cardiaca e inserire il paziente nella lista per il trapianto.

Prospettive future

Molti pazienti con patologie gravi devono sottostare a lunghe liste di attesa per il trapianto di organi, a rischio che le loro condizioni peggiorino ancora di più. Il cuore artificiale rappresenta un ponte verso il trapianto, e può sostenere i pazienti in attesa di un cuore disponibile. Ad oggi rappresenta la migliore soluzione per migliorare la qualità di vita e aumentare i tempi di sopravvivenza. L’obiettivo per il futuro è di rendere possibile, grazie alle innovazioni tecnologiche, un trapianto definitivo del cuore artificiale che possa migliorare ulteriormente le cure dei pazienti con insufficienza cardiaca grave.

 

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