Un’incredibile scoperta è stata effettuata presso gli scavi di Liternum, lungo la fascia costiera di Giugliano.
I resti di un cadavere inumato in posizione supina, coperto da un sudario, probabilmente mineralizzatosi per le particolari condizioni della camera funeraria. Tutto intorno elementi di corredo funebri tra i quali alcuni unguentari e strigilli, ossia strumenti utilizzati dagli uomini nel mondo greco-romano per rimuovere dal corpo la mistura detergente di polvere e olio.
Il ritrovamento è avvenuto all’interno della Tomba del Cerbero, dentro un sarcofago sigillato per oltre 2000 anni. La nuova scoperta è stata possibile grazie a una microcamera che ha aperto un piccolo varco all’interno del sarcofago. Le attività di scavo sono state coordinate dalla funzionaria archeologa Simona Formola.
Scoperto un corpo di 2000 anni fa all’interno della Tomba del Cerbero negli scavi di Liternum, le ricerche proseguiranno
Le indagini all’interno della Tomba del Cerbero proseguono, anche in vista dellaripresa degli scavi nella necropoli circostante e delle attività di restauro degli affreschi, finanziati dal Ministero della Cultura e grazie anche all’interesse dimostrato dal ministro Gennaro Sangiuliano in visita istituzionale al sito lo scorso novembre.
“La Tomba del Cerbero continua a fornire preziose informazioni sul territorio flegreo nei pressi di Liternum, ampliando la conoscenza del passato, e offrendo opportunità per ricerche anche di carattere multidisciplinare”, dichiara il soprintendente Mariano Nuzzo. “Negli ultimi mesi, infatti – aggiunge – le analisi di laboratorio condotte sui campioni prelevati in corrispondenza degli inumati e dei letti deposizionali hanno restituito una notevole quantità di dati circa il trattamento del corpo dei defunti e il rituale funerario messo in atto, arricchendo notevolmente il panorama delle nostre conoscenze. Un lavoro di squadra guidato dalla Soprintendenza, che ha visto impegnati archeologi, tecnici, antropologi, paleobotanici, chimici, uniti nel comune obiettivo di interpretare i dati raccolti e svelare il sito nel tempo”.