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giovedì, Maggio 2, 2024
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Istanza scarcerazione di Messina Denaro dopo l’operazione, parla l’avvocato: “Decidiano la strategia più opportuna”

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L’avvocato dell’ex boss di Cosa nostra Matteo Messina Denaro ha parlato delle decisioni che prenderà dopo l’operazione del suo assistito: “Analizzati i fatti e la documentazione, ci riserviamo di decidere la strategia più opportuna per presentare una istanza di scarcerazione“.

L’operazione di Matteo Messina Denaro

Matteo Messina Denaro si è risvegliato dall’operazione che è andata molto bene, è vigile e attivo. E’ in terapia intensiva solo per prassi dopo interventi del genere” a dirlo è il garante dei detenuti in Abruzzo, Gianmarco Cifaldi. “La degenza in ospedale dipende dalla combinazione tra il consulto sanitario e gli approfondimenti del Dap che deve valutare le azioni per garantire la sicurezza interna ed esterna. Tutte le azioni vanno a garantire i diritti costituzionali sia per il boss sia per tutte le persone libere” dice ancora Cifaldi.

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Matteo Messina Denaro è stato operato e la sua degenza pare che non sarà breve, la trascorrerà nella cella ospedaliera dell’ospedale de L’Aquila. Matteo Messina Denaro è stato trasferito dal regime del 41bis con ingenti misure di sicurezza. Matteo Messina Denaro nega di aver fatto parte di Cosa nostra e respinge le accuse di stragi e di omicidi. Specie quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio del pentito rapito, strangolato e sciolto nell’acido dopo 25 mesi di prigionia.

Le parole dell’ex boss di Cosa nostra

L’ex boss smentisce poi di aver trafficato in droga: “Ero benestante, mio padre faceva il mercante d’arte“. Sostiene che la sua latitanza è terminata solo per colpa della malattia il boss, quasi a “sfidare” chi è riuscito a catturarlo dopo 30 anni. Per queste ed altre motivazioni Messina Denaro afferma: “Escludo di pentirmi“.

La mia vita non è che è stata sedentaria, è stata una vita molto avventurosa, movimentata” spiega Matteo Messina Denaro. “Non sono uomo d’onore. Io mi sento uomo d’onore ma non come mafioso. Cosa nostra la conosco dai giornali, non lo so magari ci facevo affari e non sapevo che era Cosa nostra“. “Non ho commesso i reati di cui mi accusano: stragi e omicidi. Non c’entro nella maniera più assoluta. Poi mi possono accusare di qualsiasi cosa, io che ci posso fare” dice.

Sfida apertamente chi è riuscito a catturarlo dopo trent’anni di latitanza: “Non voglio fare il superuomo e nemmeno l’ arrogante, voi mi avete preso per la mia malattia“. “Una cosa fatemela dire. Forse è la cosa a cui tengo di più. Io non sono un santo…ma con l’omicidio del bambino non c’entro” dice l’ex boss. “Non volevo offendere il giudice Falcone, non mi interessa… Il punto qual è? Che io ce l’avevo con quella metodologia di commemorazione” dice.

Sono peggiorate e non sono compatibili con il carcere duro, deve essere assistito 24 ore al giorno, a strettissimo giro presenteremo istanza per il ricovero ospedaliero” dice il suo avvocato.

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