Figc-Napoli, la procura apre un’inchiesta.
La Procura della Federcalcio ha aperto un’inchiesta sulla corretta applicazione da parte del Napoli dei protocolli sanitari validati dal Cts subito dopo la notizia della prima positività di un calciatore azzurro, e nelle ultime ore il capo dell’ufficio, Giuseppe Chinè, ha chiesto copia della corrispondenza tra la Asl, la Regione e il club. Lo apprende l’Ansa da fonti calcistiche.
Figc, la presa di posizione del Napoli
Il Napoli, però, è sicuro di avere rispettato in pieno il protocollo della Lega Calcio. Fonti vicini alla società ricostruiscono con l’Adnkronos quanto accaduto subito dopo il contagio di Zielinski e negano con forza qualunque patto De Laurentiis-De Luca. Questo perché il più penalizzato da tutta questa vicenda è proprio il club azzurro. I giocatori – rivela l’Adnkronos – erano in isolamento fiduciario a casa già dopo la positività del centrocampista polacco e avevano avuto l’ordine dal personale medico sociale di non allontanarsi dalle rispettive abitazioni fino all’esito del primo tampone, quello che poi ha accertato il contagio anche di Elmas.
Risultato positivo al Covid, riferiscono le stesse fonti, Elmas è rimasto a casa e da lì non si è più mosso. Gli altri compagni, tutti negativi al test nasofaringeo, sabato mattina sono andati regolarmente ad allenarsi al centro sportivo di Castelvolturno per preparare il match con la Juve. Nel pomeriggio tutto era pronto per la trasferta ma l’Asl, dopo uno scambio di email, ha vietato la partenza. E lo ha fatto imponendo l’isolamento fiduciario domiciliare e lo stop agli allenamenti. Nessun giocatore, dunque, compreso lo staff tecnico, sottolineano le stesse fonti, si muoverà da casa fino a quando non si saprà l’esito del tampone di questa mattina. Poi si darà vita alla cosiddetta bolla per tornare ad allenarsi in vista della ripresa dell’attività agonistica.