Dopo numerose polemiche e ricorsi, si è finalmente giocata Juventus-Napoli. Il campo ha dato ragione alla compagine bianconera, di certo non bellissima, ma più efficace della squadra allenata da Gennaro Gattuso. Una partita che sicuramente era importante per entrambe le squadre, ma non fondamentale. La zona Champions infatti rimane a soli 2 punti di distanza.
I soliti problemi del Napoli
Il match dell’Allianz Arena ha fatto riafforare dei capisaldi storici degli azzurri, soprattutto la difficoltà della squadra nel concretizzare le occasioni create:i partenopei tirano ben 15 volte verso lo specchio della porta avversaria, la grandissima palla gol di Zielinski e le tre parate consecutive di Buffon nel secondo tempo sono la prova lampante della mancanza di freddezza del Napoli. Un problema pertinente che ormai, eccezion fatta per la stagione dei 28 gol in campionato di Dries Mertens, attanagliagli azzurri dalla discussa partenza di Gonzalo Higuain.
La gestione dei cambi dei partenopei
Gattuso si è forse sbilanciato troppo presto, lasciando a centrocampo i soli Zielinski e Fabian Ruiz. Attaccando senza troppa logica per cercare la rete del pareggio, gli azzurri hanno lasciato numerose praterie ai calciatori juventini, che dopo tanti contropiedi, sono riusciti a raddoppiare ad un quarto d’ora dalla fine. Sul 2-0 poi, per minuti interi sembrava che i calciatori partenopei avessero staccato la spina. Seppur in termini minori e meno eclatanti rispetto ad altre partite, in questa gara si è visto chiaramente come i limiti del Napoli emergano sempre in determinati match e nei momenti decisivi.
L’assenza dei singoli del Napoli
Sono venuti meno anche alcuni singoli che avrebbero dovuto fare la differenza. In particolare Mertens e Lozano, che un po’ perfidamente si potrebbero definire spettatori non paganti. Hysaj disastroso: viene divorato da Chiesa in occasione del gol dell’1-0, perde troppi palloni e serve a poco nella fase d’attacco. Uniche note positive Zielinski e soprattutto Osimhen, quest’ultimo capace in poco più di 35 minuti di creare ottime conclusioni, solo De Ligt con un intervento provvidenziale al 93′ ribatte una gran girata dell’ex Lille. Giornata grigia anche per il capitano Lorenzo Insigne che, a parte il gol, non riesce ad incidere come aveva fatto negli ultimi tempi.
La Juve, nonostante le tante difficoltà, si è comunque dimostrata superiore agli azzurri come organico e come gioco. Ciononostante, Il Napoli ha l’occasione di riscattarsi subito domenica al Marassi contro la Sampdoria di Ranieri. La Champions è a portata di mano, i partenopei hanno 9 finali da affrontare per raggiungere l’obiettivo di inizio stagione.