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giovedì, Maggio 23, 2024
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La figlia rompe il piatto e la madre si ritrova 20 euro in più sullo scontrino, la replica del ristorante: “Chi rompe paga”

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E’ senza ombra di dubbio, questa, l’estate degli “scontrini folli” in ristoranti e locali. Questa volta siamo a Maratea, provincia di Potenza in Basilicata, e una donna ha raccontato, alla testata giornalistica Fanpage, la sua disavventura presso un ristorante del posto dove, insieme al marito e alla figlia di 1 anno, si era recata per la cena.

“Piatto rotto, 20 euro in più sullo scontrino”: l’ennesimo caso di scontrino folle

Questo il racconto della donna:

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“La sera del 22 agosto siamo andati a cena in un ristorante, avvisando prima che saremmo stati io, mio marito e una bambina di 15 mesi. La bimba era irrequieta e accidentalmente ha fatto cadere un piatto, rompendolo. Siamo rimasti sorpresi perché al momento del conto abbiamo visto che nella ricevuta era stata aggiunta l’indicazione del piatto rotto senza che ci fosse stato detto prima. Non ci è davvero mai capitato per questo lo abbiamo segnalato perché ci siamo rimasti davvero male. A noi hanno detto che si trattava di un piatto di ceramica artistica prodotto da loro, sicuramente molto grazioso. Il problema non è che ci abbiano fatto pagare una cosa rotta dalla bambina, ci mancherebbe, ma ci ha stupito il fatto che il piatto sia stato addebitato al momento di pagare, senza avvisarci prima. Anche perché il conto noi lo abbiamo controllato quasi per caso”.

La donna poi conclude: “Abbiamo pagato il totale, 135 euro, e non vorremo fare polemica o cattiva pubblicità al ristorante, visto che l’esperienza della cena è stata molto positiva, ma solo far presente che avevamo avvisato prima che ci sarebbe stata una bambina e quindi semplicemente sarebbe meglio dire prima che alcuni locali non sono adatti a ospitare bambini così piccoli. Ci siamo rimasti male e sentiti anche gran maleducati anche se, invece, sono cose che possono succedere”.

La replica del ristorante: “Chi rompe paga”

Puntuale la replica della titolare del ristorante, così ai microfoni di Fanpage: “Noi restiamo senza parole davanti a segnalazioni del genere perché ci sembra più che lecito addebitare la rottura di un piatto di ceramica d’arredamento. Ricordo di questi signori perché hanno anche fatto richieste particolari a cui noi abbiamo prontamente risposto, per questo vi hanno detto che l’esperienza è stata piacevole. Siamo da più di 40 anni nel settore della ristorazione, sappiamo come si lavora. Credo sia una cosa assolutamente legittima addebitare la rottura di un piatto d’arredamento, tra l’altro prodotto artigianalmente: se lei va in qualsiasi posto e rompe un oggetto poi lo deve ripagare, lo dice anche la legge. Personalmente, resto allibita e perplessa”.

 

 

 

 

 

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