Bill Gates, cofondatore di Microsoft e uno degli uomini più ricchi al mondo, ha ribadito ancora una volta una scelta che sorprende molti: i suoi figli non erediteranno la sua immensa fortuna, stimata in circa 160 miliardi di dollari.
“Avranno abbastanza per vivere bene, ma non troppo da non avere motivazioni nella vita“, ha spiegato, sottolineando la sua volontà di offrire ai figli l’opportunità di costruire il proprio percorso, senza l’ombra di un’eredità travolgente.
Bill Gates, l’eredità
Secondo Bill Gates, un’eredità eccessiva può rappresentare più un ostacolo che un privilegio. “I miei ragazzi hanno ricevuto una fantastica educazione e tante opportunità, ma erediteranno meno dell’1% della mia ricchezza. Non farei loro un favore se gliene dessi di più”, ha dichiarato.
“Non voglio che la mia ricchezza diventi un limite per loro. Devono poter sbagliare, crescere, trovare la loro strada. Devono sapere che le risorse che ho costruito devono servire chi ne ha più bisogno”, ha aggiunto. Un concetto in controtendenza rispetto all’immaginario comune, ma perfettamente in linea con i valori che l’imprenditore ha sempre sostenuto: responsabilità, merito e impegno.
Gran parte del patrimonio dell’ex CEO di Microsoft è già stato destinato a fini filantropici, tramite la Bill & Melinda Gates Foundation. Salute, istruzione, accesso ai vaccini e sostenibilità ambientale sono solo alcuni dei settori in cui la fondazione è impegnata da anni, con l’ambizione di affrontare le grandi disuguaglianze del mondo contemporaneo.
Quella di Gates non è una decisione isolata. Altri miliardari, come Warren Buffett e Mark Zuckerberg, hanno adottato scelte simili, aderendo alla “Giving Pledge“, un impegno a donare la maggior parte della propria ricchezza in beneficenza.
Per Bill Gates, il vero patrimonio che si trasmette ai figli è un altro: l’educazione, l’esempio, la libertà di esprimere sé stessi. “Voglio che siano conosciuti per quello che faranno, non per ciò che hanno ereditato“, ha concluso.