La sigla ufficiale che la identifica è Xbf, mentre il suo ‘soprannome’ è Bythos, come l’ittiocentauro personificazione degli abissi marini. In questo caso, però, non parliamo di mitologia, bensì della nuova, ennesima variante Covid-19 che l’Oms ha inserito nella lista dei sottolignaggi di Omicron 5 tenuti sotto stretto monitoraggio per caratteristiche spia di maggiore trasmissibilità e fuga immunitaria.
Covid 19, cos’è la variante Bythos e dov’è stata identificata
Con Bythos, sale a sette il numero delle sottovarianti sorvegliate speciali. Le prime sequenze di Xbf sono state segnalate il 27 luglio 2022, si legge nell’ultimo dei bollettini sull’andamento di Covid-19 che l’Oms diffonde settimanalmente.
Ricombinante di BA.5.2.3 e CJ.1, rispetto a Omicron BA.5 la sottovariante Xbf presenta 11 mutazioni aggiuntive nella proteina Spike.
Al 12 febbraio è stata identificata in 46 Paesi, di cui 7 (Australia, Nuova Zelanda, Austria, Danimarca, Regno Unito, Svezia e Stati Uniti) hanno segnalato a oggi oltre 100 sequenze. “Al momento non sono state riportate evidenze epidemiologiche secondo cui XBF causi un aumento di casi Covid, ricoveri o morti”, ha precisato l’Organizzazione Mondiale della Sanità.