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venerdì, Aprile 26, 2024
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L’autopsia su Willy: «Cuore, fegato e polmoni spappolati dalle botte»

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I risultati preliminari dell’autopsia di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo italiano di origine capoverdiana ucciso di botte a Colleferro, confermano la brutale ferocia degli aggressori: cuore, polmoni, milza e fegato spappolati oltre all’aorta lesionata.

Con così tante lesioni anche per i medici legali è difficile stabilire quale sia stata la causa esatta della morte. Diversi infatti gli organi vitali lesionati dalle botte ricevute dal ragazzo che la notte tra il 5 e il 6 settembre è stato aggredito dai fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia.

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I fratelli Bianchi fanno a botte anche in carcere, rissa con detenuto: trasferiti nel braccio ‘degli infami’

Dalle celle anti-Covid a quelle di isolamento precauzionale. I fratelli Marco e Gabriele Bianchi, in carcere per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, accusati insieme a Mario Pincarelli e Francesco Belleggia (che invece è ai domiciliari) trasferiti nel braccio G9 al primo piano del carcere romano di Rebibbia. Una parte della prigione chiamata «degli infami» dagli altri detenuti. Qui infatti viene destinato chi si macchia di reati sessuali o gli ex poliziotti o militari, spiega Alessia Marani sul quotidiano Il Messaggero.

I fratelli Bianchi non rientrano in queste ultime categorie, ma la condivisione di spazi comuni considerata rischiosa per loro e per gli altri. Nei primi giorni di reclusione si sarebbero infatti già fatti riconoscere per un’aggressione a un detenuto marocchino, denunciata dalla figlia di quest’ultimo. La direzione del carcere li ha perciò messi in isolamento anche per evitare problemi, dato che, scrive Il Messaggero, rischierebbero il linciaggio per mano degli altri detenuti. «I due trasferiti nel G9 sotto stretta sorveglianza», ha confermato il garante per i detenuti del Lazio Stefano Anastasia.

Omicidio Willy Monteiro, i fratelli Bianchi prendevano il Reddito di Cittadinanza 

Continuano, intanto, le indagini sull’Audi Q7 nera, usata dagli indagati per raggiungere il luogo in cui ha perso la vita Willy Monteiro. In particolare si cercano tracce ematiche ed altre prove biologiche che potrebbero aggiungere elementi, anche importanti, all’intera indagine.

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