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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Le Case Rosse tra i nascondigli dei narcos, la chat “Sono andato a caricare”

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Il narco-gruppo di Bruno Carbone aveva diversi depositi in cui nascondere la droga, sicuramente, tra quelli più particolari c’è un appartamento nelle cosiddette Case Rosse. Gli inquirenti sono arrivati fino al residence di Varcaturo grazie ai gps delle auto di Raffaele De Sica, detto Ciondolino, ed Emanuele Pisa. La conferma sul luogo sarebbe arrivata anche grazie a un’ambientale, risalente al gennaio del 2021, così le forze dell’ordine hanno individuato il luogo dove sarebbe stata tenuta la droga.

Inoltre De Sica ha scritto in una chat: “Sono andato a caricare… se lo sentivo lo tenevo qua… Io stamattina ne ho portati 10 qua… e uno spaccato sono“. Il 34enne avrebbe avuto a sua disposizioni chiavi e telecomandi utili ad aprire il deposito giuglianese dove vennero sequestrati 47 kg di hashish e 9 kg di cocaina: la droga era coperta con i marchi Ferrari, Amnesia, Infinito, Fc Barcellona. 

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L’ARTICOLO DEL FEBBRAIO 2021 

Nel febbraio del 2021 i carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli hanno arrestato per detenzione di droga a fini di spaccio e detenzione illegale di armi e munizioni Emanuele Pisa, allora 25enne di Quarto Flegreo.

Durante una perquisizione in un box auto riconducibile a Pisa, i militari hanno rinvenuto 11 chili di hashish, 1 chilo di marijuana e 1 chilo di cocaina. Con la droga anche una pistola Beretta modello 98 con matricola abrasa, 30 munizioni cal. 9×21, 16 cal. 7,65 gfl e alcune uniformi della polizia di stato complete di mostrine. Pisa è stato tradotto al carcere di Poggioreale.

Ancora a Marano, gli stessi carabinieri hanno arrestato Raffaele De Sica, 31enne del posto perché trovato in possesso di 13 chili di cocaina e 59 di hashish. La droga era distribuita in due box auto. Il primo proprio a Marano, il secondo a Varcaturo. Nelle disponibilità di De Sica una vettura modificata per occultare stupefacente: anche quella è stata sequestrata. Anche per l’allora 31enne si sono aperte le porte del carcere.

Gli ‘appoggi’ dei narcos napoletani: depositi utilizzati per droga, armi e auto modificate

Box auto o piccoli garage, spesso situati in grandi parchi, utilizzati come appoggi dei carichi di droga. Il retroscena emerge dall’ordinanza che ha portato all’arresto i narcotrafficanti legati a Bruno Carbone. Gli appoggi, così come in gergo venivano chiamati, si trovavano in un box auto del Parco Neola sito in Marano alla via Corree di Sopra civ. 6;
box auto del Parco Antonella sito in Marano alla via San Rocco civ. 48;
box-cantinola del Castello Scilla sito in Marano di Napoli (NA) alla via Marano Pianura civ. 72; box auto sito in Marano di Napoli (NA) alla via Perreca civ. 4/F; box auto sito in Quarto (NA) alla via Crocillo civ. 77/79 (Parco Angela); modulo abitativo residence sito in Giugliano in Campania (NA) alla via Ripuaria civ. 229; capannone industriale sito in Giugliano in Campania (NA) in viale dei Pini Sud civ. 7.

Gli ‘appoggi’ dei narcos napoletani: depositi utilizzati per droga, armi e auto modificate

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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