33.1 C
Napoli
sabato, Luglio 5, 2025
PUBBLICITÀ

“Levati quella camicia”. Vestiti poco vistosi per il pestaggio, la regola del clan Moccia

PUBBLICITÀ

“Quella è una stronzata, levati questa (una camicia) di dosso…”: figura anche la fase propedeutica di un pestaggio, compiuto lo scorso 6 agosto ad Afragola,  nelle indagini della Polizia di Stato sfociate nella notifica di sei provvedimenti di fermo emessi dalla Procura di Napoli. E tra i destinatari delle misure precautelari notificate dalla Squadra Mobile di Napoli e dal personale delle Sezioni Investigative del Servizio Centrale Operativo figura anche Mauro Franzese, 55 anni, ritenuto a capo del gruppo malavitoso Moccia-Franzese.

I fermi, emessi dai sostituti procuratori della Dda Ilaria Sasso del Verme e Giorgia De Ponte (procuratore aggiunto Sergio Ferrigno), riguardano anche Salvatore Ambrosio, 31 anni; Jonathan Piglia, 29 anni; Vincenzo Rullo, 41 anni; Salvatore Iorio, 40 anni e Salvatore Barbato, 60 anni, lo scorso 20 novembre 2024, ferito con diversi colpi di pistola esplosi in via Salvo D’Acquisto a Casoria nel corso di un agguato. E proprio quest’ultimo episodio ha spinto la Polizia di Stato e la Procura a emettere i fermi, per evitare ritorsioni legate a questo fatto di sangue. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione camorristica, droga, armi, estorsione e tentata estorsione e ora i provvedimenti sono in attesa di essere convalidati dal gip di Nola e di Napoli Nord.

PUBBLICITÀ

Franzese è ritenuto dagli inquirenti il referente dei Moccia sul territorio a Casoria. Era lui a parere degli investigatori a gestire le strategie criminali (estorsioni e traffico di droga) avvalendosi dei suoi luogotenenti: Barbato, Piglia e Ambrosio. La gestione degli affari ha portato il gruppo di Franzese a contrapporsi con le organizzazioni malavitose di Afragola e di Caivano. Barbato e Ambrosio si occupavano anche di eseguire le azioni di fuoco dettate da Franzese; ad Ambrosio era anche delegato il compito di trasportare le armi e di sostituire periodicamente i telefoni adoperati dal suo gruppo per comunicare; Piglia si occupava invece di mettere a segno, insieme con Barbato, le azioni intimidatorie nei confronti di vittime e rivali. Rullo, infine, veicolava i messaggi, le cosiddette “imbasciate”, e le intimidazioni di Franzese e custodiva le armi. Del gruppo fa parte anche Iorio, che si sarebbe occupato, tra l’altro, del traffico di droga.

L’episodio del pestaggio

Tra gli episodi documentati dalla Polizia di Stato figura anche un pestaggio compiuto lo scorso 6 agosto per costringere una vittima a consegnare una somma di denaro. Durante la fase preparatoria il gruppo – composto da Barbato, Piglia, Ambrosio e da altre persone al momento non identificate – si preoccupa anche dell’abbigliamento, ritenuto troppo vistoso, di uno dei componenti, effettivamente cambiatosi la camicia per restare più anonimo. Non solo. Uno dei tre, Barbato, si preoccupa anche del fatto che uno dei suoi complici potesse avere dei tatuaggio capaci di renderli riconoscibili.

Nelle conversazioni intercettate tra Barbato ed il suo interlocutore si evince come programmavano le modalità di un agguato da compiere nei confronti di una persona, che avrebbe dovuto essere condotta con una scusa in un luogo appartato e picchiata. Il soggetto da colpire veniva indicato quale “proprietario” di qualcosa di non indicato. Inoltre si preoccupano che avrebbero dovuto agire in una zona dove non sono presenti telecamere. Quando Barbato manifestava preoccupazioni sulla possibile reazione della persona da
aggredire, uno dei suoi interlocutori lo rassicurava dicendo che avrebbero dovuto agire
velocemente e senza esagerare, come invece avevano fatto in precedenti occasioni.

L’azione violenta era collegata ad una pretesa di denaro (“questo dobbiamofare, questo magari dopo viene, porta le polpette..’). Nel prosieguo della conversazione programmavano di agire con l’autovettura e non con lo scooter. Barbato specificò che avrebbe seguito i suoi
complici con la sua autovettura per intervenire in caso di necessità e bloccare la vittima:

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiano Il Roma
PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Controlli nella Terra dei Fuochi tra Napoli e Caserta, pioggia di multe e sequestri

Controlli intensificati contro gli illeciti ambientali nelle province di Napoli e Caserta: la polizia stradale ha sanzionato 81 persone...

Nella stessa categoria

PUBBLICITÀ