Una serie di nuovi indizi riaprono il caso di Mario Paciolla, il 33enne napoletano trovato senza vita a San Vincente, in Colombia. Il collaboratore Onu fu trovato impiccato nella sua abitazione e il caso fu archiviato tra i suicidi. Nuove evidenze però hanno dato una vera e propia svolta al caso, facendo profilare un probabile omicidio. Nei giorni immediatamente successivi alla sua morte, amici e parenti di Mario hanno chiesto verità non convinti dell’ipotesi suicidio. A distanza di oltre un mese, le nuove prove riaprono il caso aprono le speranze di ottenere giustizia.
Secondo quanto riporta Repubblica, ignoti avrebbero ucciso Mario e lo avrebbero posizionato in modo da far credere a un suicidio. Una ipotesi da sempre sostenuta dai genitori del 33enne napoletano. Tra le anomalie vi è la pulizia della casa. La scena del crimine avrebbe subito poi un’alterazione. Lavata con la candeggina da due domestiche. E’ questa l’ipotesi. Per questo quattro agenti sono indagati, accusati di non aver vigilato sulla scena del crimine. Mario Paciolla da tempo era intimorito, lo raccontava ai propri genitori, aveva detto di essere preoccupato per aver scoperto qualcosa e aveva chiesto e ottenuto gli estremi di una carta di credito per tornare – appena possibile – a Napoli. Aveva preso il biglietto, il suo rientro sarebbe avvenuto proprio poche ore dopo quella tragica notte. Mario aveva già preparato la valigia.
Mario Paciolla: il mistero della chat
Paciolla aveva anche chattato con il responsabile della sicurezza del suo progetto, Thompson. Lo stesso Thompson sarà il primo a trovarlo impiccato la mattina del 15 luglio, ma aspetterà 30 minuti prima di allertare la polizia. Spariscono inoltre dalla scena del delitto alcuni oggetti, Thompson ammette di averli prelevati e smaltiti in discarica – secondo quello che sarebbe il protocollo Onu sul quale si stanno facendo alcune verifiche.
Ulteriori indizi emergono dall’analisi del corpo del povero Mario: i tagli sul polso non sarebbero compatibili con quelli di una persona che vuole uccidersi. Sembrerebbero parte di una messinscena, aggiunti successivamente.
