Il 4 giugno 1994 moriva, ad appena 41 anni, l’attore napoletano. Gli inizi con la Smorfia e il successo alla regia, fino alla candidatura all’Oscar per “Il Postino”. Massimo Troisi è nato San Giorgio a Cremano il 19 febbraio del 1953. Il padre è ferroviere e la madre casalinga. La famiglia è numerosa: Troisi è il più piccolo di sei figli.
“Massimo… come me”, “La Radiazza” e il Sindaco di San Giorgio a Cremano lanciano l’iniziativa: chiunque può inviare un video in cui ‘reinterpreta’ uno sketch di Troisi, i più belli saranno prioiettati al cinema. Borrelli e Simioli: “La memoria di Massimo è viva in tutti noi, sarà l’occasione per portare le sue scene nel presente”
L’iniziativa per ricordare Troisi
“Lontane nel tempo, eppure attuali. Gli sketch di Massimo Troisi rappresentano un patrimonio culturale che, ancora oggi, conserva la sua efficacia. Per questa ragione abbiamo deciso di lanciare, con Giorgio Zinno Sindaco del Comune di San Giorgio a Cremano dove è nato il grande artista, l’iniziativa “Massimo… come me!”. Chiediamo a tutti i fan di Troisi, napoletani e non, di inviarci tramite i social dei video in cui reintepretano, a modo loro, le scene che hanno fatto la storia artistica dell’attore. Non devono essere imitazioni ma delle libere interpretazioni degli sketch. I più divertenti e originali saranno inseriti in una raccolta che sarà poi proiettata al cinema”. Lo annunciano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il conduttore de “La Radiazza” su Radio Marte Gianni Simioli. “Restituire attualità al patrimonio di gag, battute e scenette che ha caratterizzato l’indimenticabile esperienza artistica di Massimo Troisi servirà anche a non disperdere il suo ricordo. Sarà l’occasione per mostrare la genialità di un grande napoletano ai più giovani che, a differenza delle altre generazioni, non hanno avuto modo di vivere gli anni de “La Smorfia” o dei film che hanno segnato gli anni Ottanta e Novanta”.
“25 anni fa moriva Massimo Troisi.Quanto ci mancano la sua bravura,intelligenza,ironia,
Lo scrive in un tweet il Sindaco de Magistris
antissimi artisti gli hanno dedicato post e dediche, come ad esempio. “Domani è l’anniversario della morte del mio amico Massimo Troisi…Artista immenso….”.
Sin da piccolo emergono problemi di salute al cuore. Nel 1976, anche grazie a una raccolta fondi promossa dal quotidiano Il Mattino, Troisi vola a Houston per una prima operazione cardiaca.
Tornato dagli Stati Uniti, Troisi ricomincia l’attività già avviata negli anni precedenti: fa parte di alcuni gruppi teatrali. Da uno di essi (I Saraceni) nascerà La Smorfia.
La Smorfia, oltre che da Troisi, è composta da Lello Arena ed Enzo Decaro. Dopo essersi esibiti al teatro Sancarluccio di Napoli, iniziano a ottenere i primi successi. Fino a quando la televisione non si accorge di loro.
A notarli sono il regista Enzo Trapani e Giancarlo Magalli (allora autore), che cercavano nuovi talenti comici per la trasmissione della Rai “Non Stop”. La Smorfia diventa un fenomeno nazionale; i tre sono protagonisti anche di Luna Park, programma condotto da Pippo Baudo.
Il trio si separa all’inizio degli anni ’80, dopo pochi anni di attività. Troisi intraprende una nuova strada: il cinema. Esordisce alla regia nel 1981, con “Ricomincio da tre”. La pellicola è una successo clamoroso (nella foto Troisi con un altro simbolo della napoletanità, Diego Maradona).
Il suo secondo lungometraggio è “Scusate il ritardo”. Nel 1984 firma, insieme a Roberto Benigni, “Non ci resta che piangere”. Quello con l’attore toscano è una delle tante collaborazioni di prestigio per Troisi; fra le altre c’è quella con Pino Daniele, che firma le colonne sonore dei suoi film.
I suoi ultimi film come regista sono “Le vie del Signore sono finite”, del 1987, e “Pensavo fosse amore… invece era un calesse”, del 1991.
Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio del decennio successivo recita anche in tre pellicole di Ettore Scola: “Splendor”, “Che ora è?” e “Il viaggio di Capitan Fracassa”