Il figlio del boss che ha paura di volare. Sembra quasi il titolo di un’improbabile commedia, ma la verità è che Mario Nobis, figlio di Salvatore ‘a scintilla’, ha preferito tornare a casa dalla Romania in auto, impiegandoci due giorni, piuttosto che prendere l’aereo.
“Siamo tornati con la macchina tutti e due perché fanno paura questi aerei, vedi o no? Si mettono paura con l’aereo perché si sentono tutte queste cose. Invece, con la macchina, in due sono tornati”. Così, dopo due anni trascorsi in Transilvania, l’erede di Scintilla ha fatto ritorno in patria. Ma, se è vero che in ogni famiglia c’è una pecora nera, nel ramo dei Nobis la visione della realtà è alquanto distorta. “In Romania ti davano solo mille euro al mese, miserabile!” sbotta papà Salvatore, vergognandosi per quel figlio così tanto da metterne in dubbio la paternità. Sì, perchè nel corso di un colloquio in carcere tra il boss, la moglie e in presenza dello stesso figlio, Nobis senior sbotta; “stammi a sentire, io penso sempre che questo non mi è figlio. Tu ci devi fare il Dna perché io non lo so, mi sento di impazzire”.
IL FIGLIO DEI CASALESI
Mario è indagato per associazione mafiosa e non ha voluto seguire la strada del padre. Oltre alla beffa è arrivato anche il danno per Salvatore Nobis, quando il gip di Napoli ha respinto la richiesta di arresto del figlio perchè “il pericolo non è attuale”. “Mi hai buttato tutta la Direzione antimafia addosso con i tuoi viaggi in Romania, l’impresa e la sala giochi pure mi facesti fare. Dissi apri il bar con la figlia di quello che tiene il bar. Ti possono uccidere nel bar! E tu invece vai a fare i fatti in Romania!”. La Procura, ai tempi, ipotizzò che Mario fosse il tramite tra il clan dei Casalesi e Michele Barone, ma niente da fare: dopo la dissociazione dai casalesi, per il giudice delle indagini preliminari gli elementi non erano sufficienti per tracciare un profilo criminale di Mario. Che, a dirla tutta, è la pecora bianca dei Nobis.
