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sabato, Aprile 27, 2024
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Morte di Emanuele Esposito, parla l’ambulanziere: “Accerchiato da una mandria di incivili”

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“Cavernicoli scesi dai vicini Quartieri Spagnoli, privi di cultura.  Non hanno rispetto per nulla e che non capiscono come funziona il servizio dei soccorsi, né intendono rispettarne le regole”. Queste le parole pronunciate in un’intervista a Il Mattino l’ambulanziere sequestrato nella notte tra domenica e lunedì. E’ accusato di aver ritardato i soccorsi per Emanuele Esposito, coinvolto in un tragico incidente e poi morto al Vecchio Pellegrini di Napoli. Il lavoratore del 118, di cui non viene diffuso il nome per questioni di sicurezza, racconta cosa è successo quella sera.  Dopo aver condotto in ospedale un paziente oncologico, colpito da un infarto, è stato sequestrato, insieme all’ambulanza (senza barella, né medico né infermiere a bordo) da un nugolo di persone esagitate che sotto minaccia lo hanno condotto sul luogo di un incidente mortale dove erano già presenti altre due ambulanze.

IL RACCONTO

“Due minuti dopo aver portato un paziente infartuato in pronto soccorso sono arrivati una cinquantina di motorini. Mi hanno circondato e pretendevano che andassi a prendere un loro amico vittima di un incidente».
«Ho detto loro che ero senza barella, senza medico e senza infermiere e dunque non poteva fare nulla».” Loro mi hanno detto che avrebbero caricato il ferito sistemandolo a terra. Ma quando ho spiegato che un traumatizzato va preso con cautela e montato su una barella spinata per evitare che possa morire per un cattivo trasporto mi hanno trascinato a spintoni al piano superiore per recuperare la barella. Volevano mettere il paziente infartuato a terra».

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L’atto di follia sarebbe stato causato del troppo tempo che l’ambulanza avrebbe impiegato per arrivare sul luogo dell’incidente: “almeno mezzora per aspettare un’ambulanza che veniva da un ospedale che dista al massimo 5 minuti“, “quel ragazzo era li  a terra e in fin di vita. Una cosa ingiustificabile ma quelle persone non volevano più assistere a quella scena“.

LA SOLIDARIETA’

Anche se su questo è arrivata la risposta di “Nessuno tocchi Ippocrate“: “L’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate” è vicina alla famiglia di Emanuele Esposito deceduto ieri nell’incidente avvenuto ai quartieri spagnoli ed esprimere il proprio cordoglio. Chiedo a tutti i followers di evitare di instaurare polemiche inutili.
L’Ambulanza più vicina, tra l’altro libera, era Ascalesi (allertata alle 23.10 e giunta sul posto alle 23.15) e San Gennaro, non esiste una Postazione 118 all’interno dell’Ospedale dei Pellegrini, Chiatamone si trovava li poiché aveva trasportato un altro paziente ed era INOPERATIVA in quanto sprovvista di Barella.

L’episodio raccontato dalla nostra pagina ci è stato riferito da soccorritori presenti sul posto, chiunque avesse qualcosa da dire noi siamo qui. L’associazione è vicina alla famiglia del giovane deceduto.

SILENZIO E…..Preghiamo per Lui, Preghiamo per Emanuele”.

LE INDAGINI

Intanto, le forze dell’ordine indagano sulla vicenda. Sia per quanto riguarda la comprensione dell’esatta dinamica dell’incidente, sia per chiarire le responsabilità in merito al sequestro dell’ambulanza, individuandone gli autori.

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