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giovedì, Maggio 2, 2024
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Muore dopo aver mangiato sushi a Napoli: “Rossella mai stata allergica”

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Continuano le indagini sulla morte di Rosella di Fuorti, mamma 40enne di Soccavo che stava festeggia il suo compleanno in un ristorante all you can eat di pesce nella ella zona Ovest della città. Il nove gennaio Rossella muore e i suoi familiari denunciano la tragedia e dunque, la Procura apre un’inchiesta e dispone l’autopsia.

I Nas di Napoli, guidati dal comandante Alessandro Cisternino, nelle ultime ore sono intervenuti sul posto hanno: “bloccato il ristorante per questioni igienico sanitarie” che ufficialmente non riguardano, “la campionatura dei cibi effettuata, e che svelerà nei prossimi giorni se c’è una carica virale nelle pietanze”. Rossella, come riporta il Mattino , non sarebbe stata allergica.

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DISPOSTA L’AUTOPSIA SUL CORPO DI ROSSELLA

É stata disposta la chiusura, dopo controlli approfonditi, per il ristorante giapponese in cui aveva pranzato Rossella Di Fuorti, la 40enne mamma originaria di Soccavo morta nella giornata di giovedì 9 febbraio. La morte è avvenuta in casa sua circa un’ora dopo aver consumato il pasto. Il provvedimento, che non è legato al decesso, è scattato in seguito all’ispezione dei carabinieri del Nas.

Napoli, Luca morto dopo “all you can eat” di sushi: ristoratore e medico verso il processo

Vanno a processo l’imprenditore cinese, ex titolare di un ristorante di cibo orientale al Vomero e il medico di famiglia, che si sarebbe limitato a consigliare una cura non adeguata (per altro dopo un consulto telefonico), senza disporre accertamenti specifici e analisi approfondite.  Entrambi sono indagati nel processo per la morte di Luca Piscopo, morto dopo aver mangiato sushi. A riportare la notizia è Il Mattino.

Da un lato, il cibo scadente: non tracciato, conservato male e abbattuto con strumenti vecchi prima di essere servito; dall’altro, un intervento medico quanto meno poco tempestivo, che non è riuscito ad impedire la più tragica delle conseguenze.

Due avvisi di conclusione delle indagini, atto che fa in genere da preludio a una probabile richiesta di rinvio a giudizio, che portano la firma dei pm Federica D’Amodio e Luigi Landolfi, al termine delle indagini condotte dai carabinieri del Nas. Luca Piscopo, liceale di Soccavo morto a soli 15 anni lo scorso due dicembre. Ucciso da una infezione di salmonella e da cure superficiali e in ritardo, secondo quanto emerge dalla lettura dei due avvisi di garanzia spediti in questi giorni. È il 23 novembre scorso, quando Luca si reca assieme ad alcuni compagni di classe in un ristorante di sushi al Vomero (oggi ha cambiato gestione, dopo le prime indagini a carico dell’imprenditore di nazionalità cinese finito sotto inchiesta), al termine di una manifestazione studentesca al Vomero. Mangiano sushi, probabilmente con la formula “all you can eat”, le conseguenze sono pressoché immediate. Non solo per Luca, ma anche per alcune compagne di classe che accusano dei malori, ma fortunatamente riescono a superare i momenti critici.

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