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sabato, Aprile 27, 2024
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Napoletani scomparsi, mercoledì fiaccolata a Napoli per la famiglia Russo

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Mercoledì 28 febbraio  ci sarà una fiaccolata a palazzo San Giacomo in solidarietà dei tre ragazzi scomparsi. Tanti gli appelli di familiari ed amici che nel corso di questi giorni hanno fatto moltiplicare le forze per far sì che la vicenda si conclude nel migliore dei modi. 

Quanto si è verificato nella vicenda dei tre uomini italiani scomparsi in Messico «è un fatto grave perché si conferma un dubbio e allo stesso tempo si verifica che c’è infiltrazione criminale, che c’è corruzione»: lo ha dichiarato il cardinale José Francisco Robles Ortega, arcivescovo di Guadalajara (Messico) sul caso dei poliziotti di Tecalitlan che hanno confessato di avere consegnato al crimine organizzato tre uomini italiani scomparsi.

La polizia di Tecalitlan è accusata di aver sequestrato e poi venduto a una banda di criminali i cittadini italiani Raffaele Russo, 60 anni, il figlio Antonio (25) e il nipote Vincenzo Cimmino (29), tutti napoletani, scomparsi il 31 gennaio scorso nella regione di Jalisco. «È molto triste vivere in un atteggiamento di diffidenza nei confronti alle persone che rappresentano le istituzioni – ha detto il porporato, citato dall’agenzia vaticana Fides – e che dovrebbero offrire garanzie di sicurezza e tranquillità; ma è più grave ancora che questa diffidenza sia confermata».

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. Raffaele Russo, 60 anni, suo figlio Antonio, 25, ed il nipote 29enne Vincenzo Cimmino sono stati «venduti», ceduti da un manipolo di poliziotti corrotti ad una banda di criminali. E, sulla scomparsa dei tre connazionali – risalente al 31 gennaio scorso – arrivano le prime conferme ufficiali a quello che «Il Mattino» aveva già anticipato da giorni.

Il punto di svolta giunge al termine dell’ultima giornata convulsa di indagini partite tardivamente. Molte, e forse troppe le responsabilità – oltre a qualche censurabile assenza anche in casa nostra, in Italia – che ricadono oggi sulle autorità inquirenti chiamate a far luce su un caso gravissimo. E dunque ricapitoliamo. Gli ultimi aggiornamenti rilanciati dagli organi d’informazione e dalle agenzie di stampa (del caso si è interessato persino il «Los Angeles Time», titolando sul «Mistero che circonda la sparizione di tre italiani in Messico) sono quelli che seguono.

. Raffaele Russo, 60 anni, suo figlio Antonio, 25, ed il nipote 29enne Vincenzo Cimmino sono stati «venduti», ceduti da un manipolo di poliziotti corrotti ad una banda di criminali. E, sulla scomparsa dei tre connazionali – risalente al 31 gennaio scorso – arrivano le prime conferme ufficiali a quello che «Il Mattino» aveva già anticipato da giorni.

Il punto di svolta giunge al termine dell’ultima giornata convulsa di indagini partite tardivamente. Molte, e forse troppe le responsabilità – oltre a qualche censurabile assenza anche in casa nostra, in Italia – che ricadono oggi sulle autorità inquirenti chiamate a far luce su un caso gravissimo. E dunque ricapitoliamo. Gli ultimi aggiornamenti rilanciati dagli organi d’informazione e dalle agenzie di stampa (del caso si è interessato persino il «Los Angeles Time», titolando sul «Mistero che circonda la sparizione di tre italiani in Messico) sono quelli che seguono.

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