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venerdì, Aprile 26, 2024
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Napoletani scomparsi, preso Erick Uriel ‘N’: l’uomo dei rapimenti in Messico

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E’ finito in manette Erick Uriel ‘N’, capo e membro del cartello Guerrieri Uniti che ha avuto un ruolo chiave” nella scomparsa dei 43 studenti a Iguala, città del Sud del Messico. Il detenuto, collegato dalle autorità federali al gruppo criminale Guerreros Unidos, avrebbe avuto contatti diretti con gli studenti che sono stati considerati, da allora, scomparsi, ha spiegato il procuratore speciale, Alfredo Higuera Beltrán.

L’arresto è stato fatto senza l’uso della forza, secondo il commissario dell’agenzia federale per il caso, in una conferenza stampa tenuta lunedì pomeriggio. Inoltre, hanno riferito che il detenuto era destinatario di un mandato di arresto per criminalità organizzata e rapimento.  Gli investigatori non si sbilanciano ma non escludono che Erick Uriel “N” sia a conoscenza di qualcosa rispetto alla scomparsa dei tre napoletani Raffaele Russo, suo figlio Antonio e il nipote Vincenzo Cimmino. Dei tre si sono perse le tracce dal 31 gennaio scorso. Erano nello Stato di Jalisco e precisamente nella città di Tecalitlan quando sono stati consegnati da 4 poliziotti corrotti (poi arresti mentre altri tre tra cui il capo e il vice capo della piolizia locale sono latitanti) ai criminali del Cartel Jalisco Nueva Generation. Subito dopo gli eventi sulle strade di Iguala, il sospetto è stato in contatto diretto con gli studenti”, ha detto il procuratore Alfredo Higuera. Dopo quasi quattro anni, il mistero della scomparsa di questi studenti in Messico resta ancora irrisolto.

 

«Ad oggi i nostri connazionali risultano scomparsi»: così, in una nota, l’avvocato Claudio Falleti, legale delle famiglie dei tre napoletani – Raffaele Russo, suo figlio Antonio e il nipote Vincenzo Cimmino – di cui si sono perse le tracce in Messico lo scorso 31 gennaio, commenta la notizia, riportata qualche giorno fa dai media messicani, del ritrovamento di cinque corpi senza vita, nei dintorni di Chilapa, nello stato messicano di Guerrero, nel Sudest del Paese. «Il testo della notizia riportata dai giornali – dice ancora l’avvocato Falleti – è quasi identico a una news già pubblicata nel mese di novembre 2017, in cui i corpi ritrovati sono 5, non identificabili, in buste di plastica».

«Data la ‘vetustà temporale’ della notizia e dei numerosissimi parallelismi – conclude l’avvocato Falleti – crediamo che qualora fossero stati rinvenuti dei corpi le nostre autorità ci avrebbero già comunicato qualcosa, ma al momento la Farnesina non ha confermato nulla. A Jalisco è presente uno studio legale incaricato da me e dalla famiglia che sta tenendo sotto controllo la situazione». «In queste ore, – fa sapere ancora l’avvocato Falleti – in collaborazione con una collega dell’Ilustre Colegio Abogados de Madrid, abbiamo predisposto un ricorso alla CIDH di Washington (Corte Interamericana Derechos Humanos) affinché possa adottarsi una misura cautelare immediata in una situazione di estrema gravità e urgenza in cui è necessario prevenire danni irreparabili alle persone, perché ad oggi, – ribadisce l’avvocato Falleti – i nostri connazionali risultano ancora dispersi».

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