«Puntare una pistola contro un bambino di 11 anni per prendersi uno scooter è un atto di vigliaccheria. Spero che questi ragazzi si ravvedano, capendo che la strada del crimine pur essendo più semplice è senza via d’uscita». Il presidente dell’associazione Asso.gio.ca. Gianfranco Wurzburger, pur amareggiato per la rapina subita, cerca di guardare al futuro con ottimismo anche per chi ha spaventato suo figlio per rubare un ciclomotore.
La rapina
Wurzuburger, che con Asso.gio.ca. si occupa di indirizzare verso un percorso di legalità e riscatto giovani del centro di Napoli con storie alle spalle spesso difficili, ieri sera attorno alle 23 percorreva via Nuova Marina in sella al suo scooter. Insieme a lui, dietro, il figlio di 11 anni. I due erano di ritorno dalla partita di beneficienza in sostegno dell’Ucraina allo Stadio Maradona. All’altezza della chiesa di Portosalvo 5 persone a volto coperto di caschi e mascherina su tre motorini hanno affiancato padre e figlio. Uno dei malviventi ha estratto una pistola intimando a Wurzburger di fermarsi e consegnare la moto. A rapina avvenuta, il gruppo di rapinatori si è allontanato.
A condurre le indagini, la Compagnia dei Carabinieri di Napoli Centro. Questa mattina lo scooter di Gianfranco Wurzburger è stato ritrovato in una stradina di Volla, comune vesuviano alle porte di Napoli e riconsegnato al legittimo proprietario.
Le parole del presidente di Asso.gio.ca.
«L’esperienza è stata bruttissima, soprattutto per mio figlio di 11 anni completamente spaventato per un atto di violenza e prepotenza. Questa mattina, visto che non è andato a scuola, l’ho rincuorato dicendogli che lo scooter era stato ritrovato. Speriamo che dopo aver scontato una pena questi ragazzi giovani – perchè mi sembravano giovani – possano essere protagonisti di qualche progetto di messa in prova». Secondo Wurzburger «persiste un grave problema di prospettive dei ragazzi. In tanti preferiscono la strada del crimine a quello del lavoro, che spesso peraltro manca. Questi giovani devono capire però che la strada del crimine è senza uscita. Può andarti bene una volta, ma poi vieni individuato e arrestato».
Il presidente di Asso.gio.ca. però non molla. «Andiamo assolutamente avanti con le nostre attività e già oggi sono di nuovo in sede a lavorare. Non avrei mai voluto vivere un’esperienza simile ma non dobbiamo mollare, proprio per far capire che c’è molto di buono che si può fare in favore dei ragazzi. L’atto di puntare una pistola contro un papà e un ragazzino, è soltanto da vigliacchi e tutti devono capirlo».