24.8 C
Napoli
domenica, Aprile 28, 2024
PUBBLICITÀ

Napoli, finalmente è Scudetto: azzurri per la terza volta Campioni d’Italia!

PUBBLICITÀ

Dopo il fatidico triplice fischio i tifosi del Napoli si sono lasciati andare in un urlo liberatorio trattenuto per ben 33 anni, precisamente da quanto gli azzurri vinsero il secondo scudetto grazie alle magie di Diego Armando Maradona. La spasmodica attesa si è trasformata in un’indescrivibile gioia per i tifosi di ogni età, tutti uniti nella lunga festa per la vittoria del Tricolore. Infatti la certezza matematica della vittoria del campionato di Serie A è arrivata dopo la partita di Udine. 

Innanzitutto quest’agognato titolo è stato legittimato sul campo già da tempo, nonostante, la proverbiale scaramanzia partenopea contrapposta alle fughe in avanti di euforici giornalisti, opinionisti e supporter. Contro ogni pronostico estivo gli azzurri hanno dominato il campionato dalla prima giornata arrivando alla vittoria finale con ben 5 giornate di anticipo. Riassumere un anno per un cronista è impegno difficile, però, si possono indicare i molti meriti di calciatori, tecnici e dirigenti.

PUBBLICITÀ
LA PROMESSA DEL TRICOLORE

Era il 20 maggio del 2022 quando Aurelio De Laurentiis si lanciò in una promessa da far tremare le vene e i polsi: “Faremo di tutto per portare lo scudetto a Napoli. Tutti insieme. Ma se non riuscissimo non dovremo deprimerci“. Un annuncio accolto da un titubante Luciano Spalletti presente in conferenza stampa, difatti, divenne emblematica l’espressione dell’allenatore di Certaldo. Quelle parole del presidente vennero accolte tra lo scetticismo generale degli osservatori e dei tifosi.

LE CESSIONI ECCELLENTI

Nell’estate del 2022 sulla lista cessioni figurarono i nomi dei calciatori legati alla recente storia del Napoli: il capitano Lorenzo Insigne, Kalidou Koulibaly, Dries Mertens, Faouzi Ghoulam. Tutti contribuirono all’indimenticabile e maledetta Stagione dei 91 punti, quando la rosa allenata da Sarri si fermò ad un passo dalla storia a discapito proprio della Juventus di Massimiliano Allegri. Nella stessa sessione di mercato lasciarono la città anche David Ospina, Fabian Ruiz, entrambi arrivati durante la gestione di Carlo Ancelotti.

I FISCHI DURANTE LA PRESENTAZIONE DI DIMARO

Il 16 luglio 2022 avvenne la presentazione della squadra nella piazza centrale di Dimaro, dove i tifosi napoletani erano tutt’altro che felici dopo le partenze dei giocatori-simbolo. Dal pubblico si sollevarono fischi e contestazioni contro il patron De Laurentiis mentre il figlio Edoardo rimase dietro le quinte.

Solo Spalletti affrontò il tumulto dei presenti: “Alcuni calciatori sono andati via e hanno portato con sé delle cose come Ospina, Ghoulam, Koulibaly, Mertens e Insigne. Però sono arrivati altri ragazzi con un nuovo entusiasmo e altri ne arriveranno, questo è il calcio. Quello che non deve andare via e non deve mai mancare è il vostro supporto e il vostro entusiasmo. Quello non è sostituibile e non si può ricomprare. Restiamo uniti e sempre forza Napoli

UNA CAMPAGNA ACQUISTI SORPRENDENTE

Oggi possiamo dire che la campagna acquisti estiva è stata sorprendente alla luce degli arrivi di Khvicha Kvaratskhelia e di Kim Min-jae che hanno degnamente sostituito lo scugnizzo di Frattamaggiore e il colosso senegalese grazie all’attento scouting di Cristiano Giuntoli. Proprio il direttore sportivo azzurro ha sapientemente puntellato la rosa con Giacomo Raspadori, Giovanni Simeone, Mathias Olivera, Tanguy Ndombele, Leo Ostigard e Salvatore Sirigu poi sostituito a gennaio da Davide Gollini. 

I PROTAGONISTI DELLO SCUDETTO DEL NAPOLI

La ferocia agonistica di Victor Osimhen e la determinazione del capitano Giovanni Di Lorenzo sono state le doti fondamentali per la conquista dello scudetto ma c’è tanto altro dietro a questo inatteso risultato. Importante è stata anche la sicurezza difensiva data dalla consacrazione del portiere Alex Meret e dal baluardo Amir Rrahmani. Alcuni giocatori, inoltre, hanno dimostrato doti straordinarie come il terzino-assistman Mario Rui, il regista Stanislav Lobotka, le mezzali André Zambo Anguissa e Piotr Zieliński, senza dimenticare la fondamentale alternanza in fascia tra Hirving Lozano e Matteo Politano. 

Inoltre quest’anno il Napoli ha potuto contare anche su una panchina decisiva perché Simeone, Raspadori e Elif Elmas hanno segnato reti fondamentali negli scontri diretti: è il caso delle partite disputate contro Roma, Milan, Juventus e Atalanta.  Sul podio dell’orchestra è salito Spalletti che, insieme al suo team tattico e atletico, ha raggiunto uno storico traguardo scrollandosi di dosso la nomea di perdente di successo.

SPALLETTI, UN MAESTRO DI CALCIO

Proprio il tecnico toscano è stato uno dei principali artefici del trionfo azzurro perchè ha dato un’organizzazione di gioco impeccabile alla squadra e ha gestito gli umori dello spogliatoio tenendolo a riparo dall’entusiasmo dei tifosi. In tanti dopo l’iniziale exploit azzurro sostennero che gli uomini di Spalletti si sarebbero fermati tra gennaio e aprile prevedendo un calo fisico dei giocatori sulla scorta dei precedenti del mister di Certaldo.

Emblematica fu la sua bellissima Roma con la quale giocò un calcio spettacolare. La squadra giallorossa espresse un gioco d’alto livello grazie al contributo di Francesco Totti, Rodrigo Taddei, David Pizzarro e Simone Perrotta.

Tutti quei protagonisti, però, si fermarono al secondo posto in classifica a discapito della corazzata Inter guidata da Roberto Mancini nelle stagioni 2005-2006, nel 2006-2007 e 2007-2008. Oggi il tecnico azzurro si prende la sua rivincita riuscendo ad arrivare sul gradino più alto del campionato a discapito di Inter, Lazio, Milan, Juventus e Roma. Soprattutto le tre squadre del nord sembravano avere rose più attrezzate per la vittoria dello scudetto e, invece, hanno dimostrato limiti tattici e societari.

IL FIUTO DELLA DIRIGENZA: DE LAURENTIIS E GIUNTOLI

Dal successo stagionale non si possono omettere i meriti del presidente De Laurentiis e del direttore sportivo Giuntoli, effettivamente, insieme hanno creato un meccanismo gestionale e sportivo perfetto. L’imprenditore cinematografico ha varato un cambiamento netto, soprattutto, nella politica degli stipendi tagliando circa 30milioni di euro: via i senatori sarriani, dentro talenti affamati di successi.

Parallelamente la società ha incassato circa 90 milioni euro dalle cessioni di Koulibaly, Ruiz, Petagna, Adam Ounas, Milik.

Il trait-d’union tra la dirigenza e l’area tecnica è stato il ds fiorentino che ha scovato i due titolarissimi Kvaratskhelia e Kim, soprattutto, il primo ha decuplicato il suo valore di mercato dopo l’acquisto da 15 milioni di euro dalla Dinamo Batumi.

Fondamentali sono stati anche gli acquisti dei due bomber di scorta Simeone e Raspadori, pagati rispettivamente e 17 e 32 milioni di euro. In passato la gestione di Giuntoli è stata aspramente criticata poiché ritenuta troppo subalterna rispetto all’ego del patron azzurro. Dunque si tratta di una rivincita di Giuntoli che, in due anni, è riuscito a costruire una squadra vincente protagonista di prestazioni esaltanti nella Champions League, una su tutte la vittoria casalinga contro il Liverpool per 4 a 1. Proprio nella competizione europea il Napoli si è fermato ai quarti di finale contro il Milan, nonostante ciò, questa resta una stagione storica.

 

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

“Non mi ammanettate”, detenuto tenta la fuga dall’ospedale di Santa Maria C.V

Dal carcere di Santa Maria Capa Vetere era stato accompagnato ieri pomeriggio dalla Polizia Penitenziaria all’ospedale cittadino per dei...

Nella stessa categoria