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giovedì, Maggio 2, 2024
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Imprenditore denuncia il gruppo Mazzarella-Caldarelli-Buonerba dopo le aggressioni

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Imprenditore denuncia il gruppo Mazzarella-Caldarelli-Buonerba. La Polizia di Stato di Napoli ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 13 destinatari ritenuti, a vario titolo, gravemente indiziati di tentata estorsione e lesioni personali aggravati dal metodo mafioso. Il provvedimento dispone per 10 persone la custodia cautelare in carcere e per 3 gli arresti domiciliari.

Gli indagati in concorso e riunione tra loro e con altre persone dopo avergli manifestato la loro appartenenza al clan Mazzarella, con minacce di morte e con violenza, consistita nel colpirlo con reiterati calci e pugni al volto, ai tronco ed alle gambe, ponevano in esser atti idonei e diretti in modo non equivoco a costringere al titolare dell’impresa edile a consegnare loro somma di euro 30mila euro.

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LE INDAGINI

Gli indagati risultano legati, a vario titolo, al cartello criminale camorristico denominato Mazzarella-Caldarelli-Buonerba attivo nella zona centrale di Napoli, in particolare nei quartieri Forcella e Case Nuove.

L’ordinanza include gli esiti di una attività di indagine esperita da personale della Squadra Mobile di Napoli, dei Commissariati Poggioreale e Vicaria-Mercato e coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, avviata nell’aprile 2023 a seguito della denuncia di un imprenditore edile di reiterate aggressioni a finalità estorsive da parte dei destinatari.

I NOMI DEGLI ARRESTATI

La custodia in carcere è stata disposta per il ras Luciano Barattolo, Antonio Bonavolta, 36 anni, Pasquale Buonerba, 25 anni, Vincenzo Caldarelli, 44 anni, Pasquale Casaburro, 49 anni, Salvatore Di Caprio, 40 anni, Emanuele Di Clemente, 36 anni, Rosario Ciro Mazio, 19 anni, Cristian Nunziata 27 anni, e Luigi Pandolfo, 30 anni.

Invece sono stati disposti i domiciliari per Lucia Basile, 36 anni, Roberta Fallace, 28 anni, e Massimo Damiano, 31 anni: non sono ritenuti ‘intranei’ alla criminalità organizzata ma si sarebbero rivolti alla camorra. 

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