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mercoledì, Maggio 1, 2024
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“Non voglio saperne nulla!”: le parole di Lorenza Alagna, figlia del boss Messina Denaro

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Non voglio sapere niente, lasciatemi perdere, fate finta che io non esista”. Sono queste le prime parole pronunciate da Lorenza Alagna, figlia di Matteo Messina Denaro, dopo l’arresto del padre avvenuto lunedì mattina dopo 30 anni di latitanza. A intercettarla sono stati i colleghi de Il Fatto Quotidiano. Così come le telecamere del Tg2 che però hanno trovato un muro da parte della donna che quel padre non l’ha mai conosciuto.

Lorenza è nata il 17 dicembre 1996 quando il padre era latitante già da tre anni. È durante la latitanza che ha conosciuto Francesca Alagna. Era il 1995 e da quella storia dopo poco più di un anno è nata la giovane che è cresciuta nella casa della nonna paterna a Castelvetrano. Almeno fino al suo 18esimo compleanno, quando è potuta andar via. Oggi porta il cognome della madre Francesca.

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Attualmente Lorenza è tornata a Castelvetrano dove vive con il compagno e il figlio. In questi anni è sempre stata sorvegliata dalle forze dell’ordine con la speranza proprio che il padre facesse un passo falso, che si facesse vivo. Cosa che però non è mai avvenuta.

Io non conosco mia figlia. Non l’ho mai vista”, scriveva Messina Denaro in una delle sue lettere. Inviate con lo pseudonimo Alessio all’ex sindaco di Castelvetrano, Antonino Vaccarino, che si faceva chiamare invece Svetonio. “Il destino ha voluto così. Spero che la vita si prenda tutto da me per darlo a lei (…). Non conoscere i propri figli è contro natura”.

E se qualche tempo fa Lorenza su Facebook scriveva in un lungo post: “Quanto vorrei l’affetto di una persona e, purtroppo, questa persona non è presente al mio fianco e non sarà mai presente per colpa del destino”, ora invece alla notizia dell’arresto del padre non si è lasciata andare a sentimentalismi. “Non voglio stare sotto i riflettori! Basta, io sono una ragazza normalissima come tutte le altre e voglio essere lasciata in pace: fate finta che io non esista”.

Intanto ieri i carabinieri del Ris hanno trovato nel covo di Messina Denaro, tra le altre cose, un’agendina su cui l’ex latitante scriveva le sue riflessioni, anche sulla figlia Lorenza che non porta il suo cognome e che non lo vuole vedere da anni. Non solo. Ci sarebbero anche delle date, di alcuni incontri. Tutto il materiale è al vaglio degli investigatori. Gli uomini del Reparto di investigazioni scientifiche dell’Arma stanno passando al setaccio l’abitazione, di proprietà di Andrea Bonafede, alla ricerca di elementi utili.

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