Omicidio fuori al carcere di Secondigliano, il pm chiede il carcere a vita per Gennaro Trambarulo (esponente dei Licciardi della Masseria Cardone) e per Francesco Avolio. Ieri la requisitoria nel processo a carico dei due per l’agguato costato la vita a Gennaro De Roberto, esponente della camorra puteolana trucidata dinnanzi al carcere di Secondigliano nel 1996.
De Roberto, considerato ras emergente del gruppo Bellofiore-Sebastiano fu ucciso per ordine dei suoi stessi capi per una questione di ‘onore’: De Roberto infatti aveva proferito offese al figlio di Bellofiore e tale episodio avrebbe innescato il desiderio di vendetta da parte del boss. Poi, all’interno degli ambienti collaterali alla malavita flegrea, si era sparsa la voce che De Roberto stesse per abbandonare il suo gruppo per aderire ai Longobardi-Beneduce, acerrimi nemici dei Bellofiore-Sebastiano. Il suo gruppo avrebbe quindi deciso di punirlo chiedendo ‘ausilio’ ai boss dell’Alleanza di Secondigliano cui Trambarulo è considerato un massimo esponente.
