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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Morto per gravi ustioni in azienda, il titolare: “Vai in ospedale da solo e dì che ti sei fatto male a casa”

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E’ la procura di Venezia che dispone l’incarico di indagare sulle poco chiare dinamiche che hanno condotto l’operaio 57enne Arben Salliu alla morte sul lavoro.  L’incidente si è verificato a Campagna Lupia in un settore dell’azienda non di sua competenza. In seguito all’accaduto il titolare gli ha raccomandato di non riferire quanto accaduto e di raccontare che le ferite risalivano ad un incidente domestico.

Il grave incidente

lo scorso 4 aprile l’operaio Arben Salliu non si trovava a svolgere le sue consuetudinarie mansioni di piegatura dei metalli in quanto aveva ricevuto un incarico differente. Vi era infatti necessità di attuare alcuni lavori di saldatura presso la Sede di Campagna Lupia della Fer Service srl, luogo dell’incidente, dove poi si sono tenute una serie di manifestazioni per tutelare i diritti dei lavoratori. Secondo quanto rinvenuto, la mattinata sarebbe trascorsa normalmente mentre durante il pomeriggio alcune condizioni irregolari avrebbero favorito la manifestazione dell’incidente sfociato in tragedia.

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L’operaio non è mai stato soccorso 

Nonostante le ferite avessero manifestato nell’immediato un elevato tasso di gravità la decisione di intraprendere i provvedimenti necessari non ha raggiunto il consenso fondamentale. Infatti, nonostante fossero indispensabili, gli esponenti del 118 non sono mai giunti in quella sezione dell’azienda veneta. Secondo quanto riportato dalla moglie dell’operaio: Mira e dalla figlia, l’uomo è morto il giorno successivo a causa di un arresto cardiaco destato sempre dalle preoccupanti ustioni procurate sul lavoro. Oltre a questo ciò che le due donne imputano all’azienda è il fatto che Arben Salliu sia giunto in ospedale sulle sue gambe accompagnato da un collega.

Il titolare e la pressione psicologica sul posto di lavoro 

Sleale e privo di umanità potrebbe essere definito il comportamento del titolare dell’azienda. La brama capitalistica l’ha spinto a denigrare uno dei fattori essenziali della vita lavorativa ovvero la sicurezza e il benessere dei dipendenti. Il titolare ha imposto all’operaio 57enne di esibire una propaganda differente dalla reale successione dei fatti. Tutto questo al fine di insabbiare scomode casistiche che l’avrebbero travolto. “Vai in ospedale da solo e dì che ti sei fatto male a casa”. Questa la frase pronunciata dal titolare dinnanzi ad una situazione così delicata. In questo modo ogni asse che fruiva ad un senso di umanità risulta smorzato da tornaconti personali lesivi nei confronti altrui. L’operaio infatti, una volta giunto all’ospedale ‘Piove di Sacco’ ha ricevuto il trasferimento al ‘Centro Grandi Ustioni di Padova’, dove è morto nella notte a causa di un arresto cardiaco.

Le indagini 

Sulla base di tali eventi la Procura della repubblica di Venezia ha redatto un fascicolo dove ha inserito il nome del titolare identificandolo come indagato. La moglie dell’uomo, difesa dall’avvocato Omar Bottaro, intende conoscere la verità dopo la conversazione avuta con il marito subito dopo l’incidente sul posto di lavoro. La Cgil di Venezia, dopo accurati interventi, ha accusato l’azienda in questione di non aver mai comunicato ufficialmente quanto accaduto. Sulla base di ciò, se risulterà necessario, il sindaco si costituirà parte civile.

 

 

 

 

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