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domenica, Aprile 28, 2024
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Pasqua a tavola, non possono mancare agnello e capretto: tradizione e differenze

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Per molti italiani il pranzo di Pasqua, oltre alla tradizionale fellata, è caratterizzato da un primo o un secondo a base di agnello o capretto. Chi mangia normalmente la carne, la consuma in particolare nel periodo pasquale a causa di un retaggio legato a tradizioni religiose. 

La pietanza dell’agnello viene spesso confusa con quella del capretto. Ma quali sono le differenze tra agnello e capretto? L’agnello è il piccolo di pecora macellato tra i 4 e i 10 mesi, quando il suo peso non supera i 10 chili. Se viene macellato prima dei 4 mesi invece si parla di agnello da latte o abbacchio perché l’animale non ha mai brucato ed è stato nutrito solo con latte materno, in questo caso le carni si presentano di un rosa chiaro e con un sapore più delicato.

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Il capretto, invece, è il piccolo della capra, macellato non oltre i due mesi e con un peso tra i 10 e i 13 chilogrammi, quindi mentre allatta ancora.

Le differenze tra agnello e capretto

Distinguere i due tipi di carne, una volta macellati, non è semplice. Nell’agnello il grasso è molto più abbondante, di cui la maggior parte è concentrata per lo più nel sottocute. Al contrario nel capretto il grasso sottocutaneo è quasi inesistente.

La carne di agnello ha gusto molto intenso. Il capretto ha carni molto pregiate di colore bianco chiaro caratterizzate da una grana finissima e un sapore intenso con tipico odore di latte. Tanto più marcato è il colore tanto più l’animale si è nutrito d’erba, cosa che rende meno delicato il sapore.

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