Erano imputati a vario titolo per associazione mafiosa, truffe alle assicurazioni aggravate dal metodo camorristico, intestazione fittizia di beni, usura, riciclaggio e violenza privata. E’ arrivata la sentenza in Appello per dodici persone finite al centro dell’inchiesta, condotta dalla Dda di Napoli, contro un gruppo criminale legato a diversi clan camorristici tra cui i Mallardo di Giugliano, i Di Lauro, gli scissionisti, i Puca e i Verde di Sant’Antimo, la cosca Aversano di Grumo Nevano. Al centro dell’inchiesta un direttore di banca incaricato di eludere i sistemi di controllo sulla provenienza dei capitali illeciti frutto di truffe alle assicurazioni e di false pratiche relative a incidenti automobilistici, incendi e allagamenti mai avvenuti.
Non sono mancate le sorprese. La Corte d’Appello di Napoli, Prima Sezione penale, ha condannato Antimo Castiglione alla pena di 13 anni e 4 mesi (assolto in primo grado); Antimo Morlando 6 anni di reclusione.
Confermata l’assoluzione per Chianese Gennaro (difeso dall’avvocato Mario Griffo). Conferma anche per Carmine Chianese (4 anni), Crescenzo Esposito (16 anni), Pasquale Puca (3 anni e 6 mesi), Francesco Russo (16 anni), Domenico Massaro (non doversi procedere)
Confermate le confische delle società dei soggetti condannati e il risarcimento del danno delle società assicurative.