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venerdì, Aprile 26, 2024
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“C’ero anche io”, i verbali che inchiodano Petriccione junior

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La sua testimonianza è per gli inquirenti l’architrave su cui poggiano le accuse mosse dalla Procura contro Salvatore Petriccione junior raggiunto qualche giorno fa da un’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, al termine di attività investigativa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea. Il giovane, nel corso dell’interrogatorio di garanzia al carcere di Poggioreale, si è dichiarato estraneo ai fatti. Le accuse per il figlio di  Salvatore ‘o marenar (fondatore della Vanella Grassi) sono di lesioni personali aggravati per il pestaggio che l’avrebbe visto protagonista nei confronti di un giovane di Melito. Petriccione junior è difeso dagli avvocati Leopoldo Perone e Domenico Dello Iacono. A parlare ai magistrati di quella sera uno dei ragazzi in sua compagnia: «Salvatore Petriccione è uscito dalla macchina e ha avuto un confronto verbale con l’altro. Nel frattempo lo hanno raggiunto gli altri ragazzi che stavano in auto con lui. Giuseppe per la paura si è barricato nella sua vettura e non riuscendo a farlo uscire, uno di loro con un girabacchino ha infranto il finestrino anteriore. Io spiegato che il motivo dell’aggressione stava nel fatto che  Giuseppe avrebbe raccontato all’ex fidanzata, che poi l’aveva detto in giro, di schifare Petriccione.Mi sono allontanato di un centinaio di metri con la Panda per non essere coinvolto».

L’articolo precedente: le accuse contro Petriccione junior

Avrebbe voluto vendicarsi per uno sguardo di troppo, uno sguardo di sfida. Ma anche perchè era venuto a sapere che quel giovane aveva sparlato di lui covando dell’odio. Sono queste le motivazioni alla base dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita questa mattina dai carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, al termine di attività investigativa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea. Le manette sono così scattate per Salvatore Petriccione junior, figlio del fondatore della Vanella Grassi Salvatore ‘o marenar. Il giovane è ritenuto gravemente indiziato del reato di lesioni personali pluriaggravate, eseguite con metodo mafioso.

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L’indagine nasce a seguito del pestaggio di un giovane ventenne di Melito di Napoli, verificatosi nella notte del 07 gennaio 2021 nei pressi dello Stadio Landieri di Scampia. In particolare, la vittima, mentre si trovava a bordo della sua autovettura, parcheggiata in Largo Dino Battaglia, fu raggiunta da un gruppo di persone, tra cui Petriccione junior che – dopo aver circondato l’auto del giovane ed aver infranto con un girabacchino il finestrino lato guida del veicolo, lo picchiarono violentemente al volto, procurandogli gravi lesioni. A seguito del pestaggio, la vittima fu ricoverata in prognosi inizialmente riservata presso l’Ospedale Cardarelli di Napoli. Una delle persone ascoltate dai carabinieri avrebbe riferito che il giovane avrebbe saputo che l’altro ragazzo “lo schifava”, ragion per cui gli avrebbe voluto dare una lezione, secondo la Procura. E così i carabinieri piano piano sono riusciti a ricostruire due possibili moventi del raid. Il primo è fornito dalla ex fidanzatina della vittima che ha riferito ai carabinieri di una precedente lite avvenuta tra quello che era il suo ragazzo e Petriccione junior alcuni mesi prima del pestaggio. La seconda, svelata dalla stessa vittima che, invece, ha raccontato che dietro l’aggressione ai suoi danni sospettava ci fosse il padre della sua ex ragazza che avrebbe voluto avere ‘soddisfazione’ a suo dire perchè mesi prima il giovane avrebbe colpito la ragazza con uno schiaffo. Grazie all’acquisizione dei telefonini delle persone coinvolte i militari sono riusciti a risalire a Petriccione junior grazie all’auto usata per il raid, una Fiat Panda di colore nero, elemento questo che ha portato alle accuse contro il giovane.

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