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giovedì, Maggio 2, 2024
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“Quei rapporti con clan Mallardo…”, il pentito Pirozzi ‘inguaia’ decine di imprenditori giuglianesi

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Cinque ore di dichiarazioni, durante le quali ha fatto nomi, cognomi e ricostruito fatti e circostanze sui rapporti tra imprenditoria e clan Mallardo. E’ stato un fiume in piena il pentito Giuliano Pirozzi durante la deposizione di stamattina al Tribunale di Napoli, sesta sezione collegiale presieduta dalla Dott.ssa Daniele, nel processo col rito Ordinario che vede alla sbarra presunti prestanome della cosca di Giugliano, accusati di aver riciclato ed effettuato investimenti in Toscana per conto dell’organizzazione criminale. Pirozzi, presente fisicamente in aula ma nascosto dietro un tendone, ha raccontato diversi episodi e ricostruito i rapporti tra i Mallardo, la famiglia Liccardo e altri imprenditori di Giugliano, a suo dire “vere e proprie teste di legno, per conto dei quali i ‘Carlantonio’ effettuavano investimenti in varie regioni d’Italia, soprattutto la Toscana”.
Ad ascoltare le dichiarazioni di Pirozzi, c’era collegato in videoconferenza anche il super boss Francesco Mallardo.
Nella prossima udienza del 3 maggio saranno ascoltati gli investigatori della Squadra Mobile di Firenze che hanno condotto le indagini.
Nel collegio difensivo gli avvocati Vincenzo Maiello, Paolo Trofino, Mario Bruno, Raffaele Costanzo, Michele Giametta, Francesco Smarrazzo, Biagio Borretti, Giovanni Nappa, Luigi Poziello e Giampaolo Schettino. 

Secondo l’accusa della procura i Liccardo erano al servizio del clan Mallardo per effettuare investimenti sia nel Giuglianese che in Toscana utilizzando soldi derivanti da attività illecite e società create ad hoc per fare speculazioni. L’inchiesta – condotta dai pm della Dda partenopea Ilaria Sasso del Verme e dal pm Cristina Ribera – si è avvalsa soprattutto di indagini patrimoniali e intercettazioni telefoniche e ambientali, mentre poco rilevante è stato il contributo offerto dai collaboratori di giustizia a dimostrazione – come hanno spiegato gli inquirenti – che il clan Mallardo è un gruppo assai coeso in cui le defezioni sono assai rare o inesistenti.

Il processo con Rito Abbreviato

Nel processo col rito Abbreviato Antimo Liccardo, dipendente comunale ha incassato 14 anni di carcere rispetto ai 16 richiesti; condannata a 4 anni Loredana De Felice per la quale erano stati invocati 8 anni di reclusione; assolto Michele Quaranta. Invece per Paolo Liccardo (consigliere comunale), accusato di riciclaggio aggravato dall’articolo 7, è stato dichiarato il non luogo a procedere per avvenuta prescrizione.

 

 

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