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martedì, Aprile 30, 2024
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Racket al cantiere dell’Eurospin a Melito, scarcerato ras degli Amato-Pagano

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Scarcerato con concessione degli arresti domiciliari. Questa la decisione del tribunale del Riesame di Napoli per Domenico De Mase, ras degli Amato-Pagano di Mugnano, arrestato lo scorso ottobre nell’ambito dell’inchiesta relativa ad una presunta tentata estorsione al cantiere del supermercato Eurospin sulla Circumvallazione esterna. A spuntarla l’istanza presentata dai suoi legali, gli avvocati Luigi Senese e Andrea Di Lorenzo, che evidenziando le precarie condizioni fisiche del suo assistito hanno convinto il tribunale della libertà ad attenuare la misura cautelare evidenziando che la custodia domiciliare è preferibile considerato lo stato di salute di De Mase. A seguito di una prima istanza il giudice aveva nominato un consulente di ufficio che aveva giudicato De Mase (conosciuto negli ambienti criminali con l’appellativo di ‘cap e vacc’) in grado di sostenere il regime carcerario. I suoi legali hanno così presentato nuova istanza al Riesame che ha così accolto le loro argomentazioni.

Ad eseguire tre mesi fa le ordinanze furono i carabinieri della compagnia di Marano, provvedimento (firmato dal gip Linda D’Ancona) che arrestarono il reggente del clan Marco Liguori, Salvatore Chiariello ‘o boxer, Domenico De Mase ‘cap e vacca’, Nicola Schiavone e il numero due del clan Fortunato Murolo (per il quale poi l’ordinanza fu annullata).

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UNA TANGENTE DA 200MILA EURO

I cinque, ritenuti gravemente indiziati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, avrebbero convocato nella primavera del 2019 l’imprenditore Luigi Vitiello per estorcergli una tangente da 200mila euro, per la realizzazione di un supermercato in via Circumvallazione esterna, dove erano in corso i lavori di costruzione per conto dell’Eurospin. L’imprenditore, successivamente e in seguito ad un incontro con i soggetti in questione, sarebbe riuscito a intavolare una trattativa ottenendo una ‘quota’ minore, di 80mila euro.

“LEVATE MANO”

In sede di denuncia l’uomo ha raccontato ai carabinieri il primo ‘contatto’ avuto con gli uomini del clan: «Un vigilante riferiva che due soggetti a bordo di un motoveicolo entrambi con casco, si erano presentati sul cantiere e con fare minaccioso in dialetto napoletano gli avevano detto “vist ca non vi siete messi a posto è meglio che levate mano”. A tal punto chiedevo spiegazioni del perché questi non mi aveva immediatamente contattato per riferirmi dell’accaduto e mi chiariva che aveva avuto paura di una mia reazione nel merito; ovvero aveva paura che oi mi fossi recato immediatamente da voi carabinieri per denunciare l’accaduto come in effetti ho fatto».

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