Una rapina lampo. O meglio, “due fulmini” come li ha definiti il proprietario del centro 3 di piazza Matteotti a Caserta che ha assistito alla rapina attraverso il suo monitor. Ma facciamo un passo indietro. Sono circa le 3:30 del mattino e le vie del centro di Caserta sono praticamente deserte. Poche auto, nessun passante, tutti dormono. All’improvviso, due uomini con il volto coperto piombano all’ingresso del centro 3 di piazza Matteotti. Hanno un ariete con loro, probabilmente sono arrivati con un motorino. Sono abili ed estremamente coordinati in ogni movimento, in ogni azione. In pochi secondo, sfondano il vetro del negozio – un vetro rinforzato – e conquistano il bottino. Al mattino (questo mattino), il proprietario ha mostrato il video che riprende le rapide scene del furto. L’allarme è scattato immediatamente e subito sono stati allertati i Carabinieri e la Polizia. Su Facebook lo sfogo del titolare: «Dei fulmini, il gioco sta nella velocità. Per combattere questi personaggi bisogna essere più veloci di loro, soprattutto con tecnologie avanzate».
Si può parlare di una banda dell’ariete per il “come” viene realizzata la rapina?
L’utilizzo dell’ariete per aprire un varco ricorda molto altre rapine messe a segno negli ultimi mesi. Una su tutte, quella alla filiale Unicredit di piazza Annunziata a Giugliano, lo scorso 30 marzo. Qui vi descrivemmo quanto accadde in quell’occasione. L’ariete, in quel caso, fu lasciato sul posto e i membri della banda furono 4. Stessa rapidità, stessa perfetta coordinazione. Nulla lasciato al caso. Certo, non si può comparare una rapina ad un centro 3 ad una in banca. Ma è la modalità che fa riflettere. E la coordinazione, soprattutto. Sintomo di preparazione meticolosa, in totale rottura con le modalità approssimative delle bande improvvisate e, puntualmente, stanate. Si può parlare, quindi, di una banda dell’ariete? Probabilmente non sono gli stessi autori, ma “lo stile” delle rapine li colloca senza dubbio nello stesso girone.
