L’abilità e la scaltrezza del fuggitivo ma soprattutto l’alert sonoro delle telecamere che non ha suonato: emergono nuovi particolari dalle due inchieste – una del DAP l’altra della Procura – sull’evasione di Robert Lisowski, il giovane polacco di 32 anni fuggito domenica 25 agosto dal carcere napoletano di Poggioreale dove si trovava con l’accusa di omicidio. Il polacco, inoltre, si è costruito la fune con un solo lenzuolo, il suo, appena consegnato, ricavando 3 strisce della larghezza di una decina di centimetri e della lunghezza di circa due metri (tante ne bastavano per coprire i sette metri del muro, ndr), che ha nascosto ai controlli con il metal detector semplicemente usandole come fasce intorno al corpo, sotto la camicia.
Detenuto evaso dal carcere di Poggioreale, la fuga favorita da un dettaglio e il retroscena sul lenuzolo
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