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sabato, Aprile 27, 2024
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Donna disabile esclusa dall’assegnazione dei nuovi alloggi a Scampia, appello al Comune di Napoli

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Un nuovo alloggio, più adatto ad affrontare la quotidiana disabilità della moglie Nunzia affetta dalla sindrome di Koyanagi-Harada che l’ha resa non vedente. È la richiesta al Comune di Napoli di Salvatore Riccio, abitante dal 2013 della Vela rossa di Scampia insieme alla consorte e ai 3 figli. Partecipante al bando per l’assegnazione delle ultime 60 nuove case tra piazza della Socialità e via Pietro Gobetti e destinate ad altrettanti nuclei familiari nell’ambito del progetto “Restart Scampia’’ che presuppone l’abbattimento di tre Vele su quattro – la verde, la gialla e la rossa – oltre alla riqualificazione di quella celeste destinata ad ospitare gli uffici della Città Metropolitana, la famiglia Riccio non è rientrata tra le beneficiarie dei nuovi alloggi e così continua a vivere in uno scantinato adibito ad abitazione.

Salvatore, attraverso InterNapoli.it, lancia un nuovo appello, come ha già fatto di recente, affinchè da Palazzo San Giacomo trovino una soluzione più confortevole per Nunzia, che preferisce non apparire nella videointervista realizzata dalla nostra testata. «I dirigenti del Comune – dice Salvatore mostrando i documenti attestanti la disabilità di Nunzia – sono sempre troppo occupati e rifiutano l’incontro. Io sono stato riconosciuto in quest’abitazione e sono censito però non si è tenuto conto della patologia di mia moglie». In realtà, in passato qualche contatto con i rappresentanti della giunta comunale e dell’Ufficio Politiche ci sarebbe stato, ma da allora novità non sono emerse.

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Va ricordato come per partecipare all’ultimo bando di gara gli aspiranti assegnatari dovevano rientrare nel censimento comunale conclusosi il 31/12/2015 e che nel via libera all’ingresso delle nuove abitazioni sorte in sostituzione delle Vele abbia contato anche il lungo periodo di permanenza dei beneficiari nei palazzi del Lotto M sorti oltre 40 anni fa. Nell’ultima graduatoria dei 60 alloggi infatti, ad esserne beneficiari risultavano essere anzitutto i residenti alle Vele da oltre 10 anni. Inoltre, a parità di periodo di permanenza alle Vele, è stata data priorità ai casi familiari più complicati a partire da casi di acclarata disabilità. L’assegnazione delle nuove abitazioni è da ritenersi provvisoria, per 3 anni al massimo, stante a quanto stabilito dalla legge regionale in materia attualmente in vigore. Scaduti i 36 mesi, gli uffici competenti del Comune vaglieranno la situazione in relazione alla conferma e a prolungamento dell’assegnazione alle famiglie.

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