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venerdì, Aprile 26, 2024
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Spaccio alla Pignasecca, scarcerati la nonna e gli zii di Ugo Russo

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Ha subito un clamoroso stop l’inchiesta che portò in carcere, alcuni giorni fa, Patrizia De Luca, Gennaro e Pasquale Mancini (leggi l’articolo relativo agli arresti). I tre sono rispettivamente la nonna e gli zii di Ugo Russo, il 15enne ucciso lo scorso anno da un carabiniere fuori servizio mentre tentava una rapina nella zona di Santa Lucia. Le accuse per i tre non hanno retto in sede di convalida: il gip ha infatti pienamente accolto le tesi difensive dei legali dei tre indgati, gli avvocati Sergio Mottola e Lumeno Dell’Orfano, disponendo così la loro scarcerazione. Per Gennaro Mancini invece è stata disposta la detenzione domiciliare.  L’intervento ‘firmato’ dai falchi della squadra mobile che, durante un servizio di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, avevano predisposto mirati servizi di osservazione in salita Paradiso, all’ angolo con vico Rosario a Portamedina, dove avevano notato due persone che hanno consegnato un involucro in cambio di denaro ad un ragazzo poi allontanatosi velocemente.

Uno dei tre coinvolto nella devastazione dell’ospedale Pellegrini: è lo zio di Ugo Russo

Poco dopo è giunto un altro giovane che, dopo aver ricevuto un involucro in cambio di denaro da un altro individuo, accortosi della presenza dei poliziotti, si è dato alla fuga ma, dopo un breve inseguimento, è stato raggiunto e bloccato in salita Paradiso e trovato in possesso di due involucri contenenti un grammo circa di cocaina; i poliziotti hanno così fermato i tre ‘venditori’. Rispondono adesso di spaccio di sostanza stupefacente, mentre l’acquirente è stato sanzionato amministrativamente per detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale. Tra i tre il più conosciuto è senza dubbio Gennaro Mancini già balzato all’onore delle cronache per essere stato arrestato per aver partecipato alla devastazione dell’ospedale Pellegrini subito dopo la morte del giovane 15enne. Mancini, in quell’occasione, insieme ad alcuni familiari fu immortalato mentre partecipava all’escalation di violenza, immagini poi inserite in un’ordinanza di custodia cautelare. Accuse cadute dopo l’udienza di convalida di ieri.

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