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martedì, Aprile 30, 2024
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Spari all’impazzata con mitra e pistola durante la festa tra bimbi, il terribile retroscena sulla stesa di S. Anastasia

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Si è consegnato un diciassettenne coinvolto nella sparatoria avvenuta ieri sera a Sant’Anastasia, in provincia di Napoli, nella quale sono rimasti feriti tre persone: padre, madre e figlia di 10 anni, quest’ultima ancora ricoverata in prognosi riservata nell’ospedale Santobono di Napoli. Il ragazzo si è presentato dai carabinieri accompagnato dal suo avvocato.  In precedenza si era costituito anche un giovane di 19 anni, Emanuele Civita.

Solo 19 anni ma già una pesante accusa a carico. Quella di essere indicato come uno degli autori della stesa che la scorsa sera, a Sant’Anastasia, ha causato il ferimento di una bambina di soli dieci anni poi operata alla testa al Santobono di Napoli. E’ stato fermato dai carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna Emanuele Civita (leggi qui l’articolo precedente), gravemente indiziato dei reati di tentato omicidio e porto illegale di arma in concorso.

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Civita, insieme ad un complice minorenne, avrebbe esploso almeno dieci colpi all’esterno di un bar mentre era in corso una festa di ragazzini. Una tragedia sfiorata con un bilancio che poteva essere pesantissimo. Civita si è avvalso della facoltà di non rispondere: ha solo 19 anni ma già precedenti per droga con un padre indicato come vicino ad ambienti della mala vesuviana.

In serata è stato fermato anche il complice che ha scelto la stessa strada e cioè quella di non proferire parola. La sua posizione è al vaglio della Procura dei Minori: anche la sua famiglia sarebbe contigua ad ambienti della criminalità organizzata della zona. Secondo la ricostruzione dei carabinieri un gruppo di giovanissimi sarebbe stato allontanato dalla gelateria perchè infastidiva i clienti: di quel gruppo in due sarebbero tornati successivamente in piazza esplodendo almeno dieci colpi grazie anche all’ausilio di una mitraglietta da guerra.

Decisive le telecamere: una bambina di dieci anni colpita alla testa

Decisive, per risalire ai responsabili, le immagini delle telecamere di videosorveglianza come pure alcune testimonianze che hanno indirizzato i carabinieri verso l’abitazione di Civita, originario della vicina Somma Vesuviana. Alcuni testimoni hanno raccontato che in pochi secondi è scoppiato l’inferno con i frammenti di alcune ogive, esplose ad altezza uomo, che hanno raggiunto una giovane madre residente a Volla, ferita all’addome nonché la figlia minore (di appena 10 anni). Quest’ultima, ferita gravemente alla testa da un frammento di ogiva, è stata sottoposta a delicato intervento chirurgico ed è tuttora ricoverata in prognosi riservata presso l’ospedale Santobono di Napoli.

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