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venerdì, Aprile 26, 2024
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Spostamenti tra regioni, dal 4 novembre necessaria di nuovo l’autocertificazione

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Il premier ha comunicato le nuove misure restrittive previste dal ventitreesimo Dpcm, che sarà firmato ad ore ed entrerà in vigore dal 4 novembre.

Previsto anche il divieto di spostamento tra le Regioni, a meno che non ci siano “comprovate esigenze”. In questo caso, tra le urgenze ci sono anche i danni gravi alle seconde case che, ovviamente, dovranno essere dimostrati. In ogni caso si dovrà avere con sé il modulo di autocertificazione. Chi si trova fuori dalla propria regione al momento dell’entrata in vigore del Dpcm potrà fare ritorno nel proprio domicilio anche nei giorni successivi. Il ministro Boccia ha spiegato che “ogni presidente di regione può intervenire in base alle esigenze e criticità del proprio territorio”. La misura è stata decisa per limitare i passaggi dalle aree a più alto contagio a quelle dove invece la circolazione del Covid-19 è minore.

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Sul modulo da presentare alle forze dell’ordine in caso di controllo vi è un’apposita sezione da riempire in cui vanno spiegate le ragioni dello spostamento, quali: comprovate esigenze lavorative; motivi di salute; altri motivi ammessi dalle norme vigenti.

Il coprifuoco nazionale, alle 18, alle 20 o alle 21, è una delle misure che verranno varate con ogni probabilità con il nuovo DPCM di novembre, per questo c’è già l’autocertificazione.

La conseguenza diretta del coprifuoco, e quindi del divieto di uscire alla sera, è il ritorno dell’autocertificazione per tutti gli spostamenti. Dovrà infatti essere certificato il motivo dell’uscita che sarà concessa solo per ragioni di lavoro, salute o necessità.

Divieto di circolazione e chiusura di tutti i negozi a un orario uguale per tutto il territorio nazionale. È il coprifuoco che molto probabilmente finirà nel nuovo Dpcm. Probabilmente sarà coprifuoco dalle 21. Dopo quest’orario sarà possibile uscire dalla propria abitazione soltanto per “comprovate esigenze” e dunque motivi di lavoro, salute oppure urgenza.

Gli spostamenti dovranno essere giustificati con il modulo di autocertificazione. In caso di visita a persone non dovranno essere indicate le loro generalità per tutelarne la privacy. Non rientrano nelle chiusure anticipate le farmacie e i negozi di alimentari.

Spostamenti, scuola, centri commerciali, trasporti: dal 4 novembre in vigore il nuovo Dpcm di Conte

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L’allarme riguardo alle Regioni

“Esiste un’alta probabilità che 15 regioni superano le soglie critiche di terapia intensiva e di area medica nel prossimo mese. Il quadro non tiene conto degli effetti delle misure introdotte con il Dpcm del 24 ottobre – precisa il premier – e non tiene conto del loro impatto sulla curva di crescita. Questi effetti possono verificarsi e possono essere constatati solo dal 14esimo giorno dall’imposizione delle misure. Non ci sono evidenze scientifiche che ci consentano di prevedere l’impatto di queste misure”.

“La strategia va modulata in base alle differenti criticità individuate nei territori”, spiega Conte. “Riteniamo necessario assumere decisioni orientate ai principi di proporzionalità e adeguatezza che contemplino interventi restrittivi modulati e differenziati sulla base del livello di rischio concretamente rilevato nei territori”, prosegue. “Sarà necessario introdurre un regime differenziato, basato su diversi scenari regionali”.

Restrizioni in vigore dal 4 novembre

“L’interlocuzione con il Parlamento e il pieno coinvolgimento di tutte le forze politiche qui rappresentate costituiscono passaggi fondamentali”, dice Conte, facendo riferimento alla necessità di assumere “decisioni con la massima speditezza”, vista l’evoluzione della curva del contagio. Gli ultimi dati del report dell’Iss hanno “costretto a prefigurare un nuovo corpus di misure restrittive da adottare prima di mercoledì 4 novembre, data indicata inizialmente per le comunicazioni al Parlamento.

“Ascolterò con la massima attenzione le diverse posizioni che emergeranno dal dibattito e preannuncio la disponibilità ad accogliere osservazioni e rilievi che saranno contenute nelle risoluzioni. Ai leader delle forze di opposizione ho prefigurato la possibilità di costituire un tavolo di confronto con il governo per fornire alle stesse forze una piena e costante informazione sullo stato della pandemia. Al momento questa proposta è stata rifiutata -afferma ancora-. Se ci fossero ripensamenti, la proposta rimane immutata e non sottende ad una confusione di ruoli. Il governo è sempre stato e rimarrà consapevole delle proprie responsabilità di fronte al paese delle decisioni che ha assunto e che assumerà per mettere in salvezza la nazione”.

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