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venerdì, Aprile 26, 2024
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Strage Laterna Azzurra a Corinaldo, 8 indagati. Le condizioni dei feriti

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Sono otto persone sono indagate nell’inchiesta sulla tragedia avvenuta in discoteca a Corinaldo, nell’Anconetano.

Tra loro il minore fermato, i dei tre titolari della società che gestisce la discoteca e i quattro proprietari dell’immobile.

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Uno dei setti pazienti ricoverati nelle due terapie intensive ad Ancona, dopo la tragedia di Corinaldo, è stato “trasferito in un reparto per acuti” e per lui “è stata sciolta la prognosi”. Così il bollettino medico degli Ospedali Riuniti. Degli altri sei degenti ancora in terapia intensiva, però, solo uno “rimane in ventilazione assistita mentre gli altri “sono stati estubati e sono in respiro spontaneo”. Alcuni di loro “sono assistiti nell’area semintensiva delle rispettive rianimazioni”. Per i sei pazienti “la prognosi resta riservata”. Ciascuno “segue un protocollo terapeutico diversificato a seconda delle condizioni cliniche e dei suoi specifici bisogni assistenziali”. “Per quanto riguarda le procedure autoptiche – informano gli Ospedali Riuniti – siamo in attesa delle disposizioni delle autorità competenti”.

Tante luci nella notte. Un’altra notte dopo quella, tremenda, tra venerdì 7 e sabato 8 dicembre, quando sei vite sono state spazzate via. Per commemorare i morti della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo è stata organizzata una fiaccolata. Ritrovo alle 21 nella zona Zipa. Poi il corteo raggiungerà il teatro della tragedia, dove si raccoglierà in silenzio.

“In questo momento di dolore e di lacrime – scrivono gli organizzatori – vogliamo ritrovare la forza profonda di una comunità. Stare insieme. Stare vicini. Per ricordare, per riflettere, per sostenere”.

Intanto, nasce il Comitato Giustizia per le vittime della Lanterna Azzurra. Questa l’idea ispiratrice: “Non puoi vendere la vita di mio figlio per 30 euro”. L’intento del comitato è aiutare gli inquirenti nelle indagini. “L’idea è nata sabato, quando ho visto che sui social passavano video, storie, foto e messaggi – spiega Vincenzo Fiore, fondatore del comitato – Ho pensato che tutto questo materiale potesse tornare utile agli inquirenti, così ho deciso, sentendo anche altri genitori di formare questo comitato”.

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