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mercoledì, Maggio 1, 2024
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“Tassare le proprietà per l’assegno di solidarietà”, i consigli dell’Ocse all’Italia

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Riducendo la generosità delle pensioni per le famiglie a reddito più elevato, si potrebbe limitare l’incremento della spesa, mantenendo allo stesso tempo adeguati servizi pubblici e protezione sociale“. Tutto ciò è stato inserito nel rapporto economico sull’Italia pubblicato il 22 gennaio 2024 dall’Ocse.

L’organismo francese sottolinea inoltre la necessità di: “eliminare gradualmente i regimi di pensionamento anticipato”, come già fatto con Quota 100. Sottolineando la necessità di risparmiare sulla spesa pubblica, l’Ocse ricorda che in Italia “le pensioni rappresentano una quota cospicua della spesa complessiva”.

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“Nel breve periodo – prosegue l’organismo internazionale con sede a Parigi – tale spesa potrebbe essere contenuta eliminando gradualmente i regimi di pensionamento anticipato. Nel breve termine, sarebbe opportuno mantenere la parziale deindicizzazione delle pensioni elevate, per poi sostituirla nel medio termine con un’imposta sulle pensioni elevate, che non siano correlate ai contributi pensionistici versati. Il contributo di solidarietà potrebbe essere mantenuto finché il reddito relativo dei pensionati sarà allineato alla media dell’Ocse”.

L’OCSE E LA STIMA SUL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

Per l’Ocse, inoltre, le “prossime revisioni della spesa, che attualmente mirano a realizzare risparmi di bilancio annuali pari a circa lo 0,2 % del Pil, dovranno divenire più ambiziose”. “In assenza di variazioni delle politiche di spesa e fiscali – avverte l’organizzazione internazionale – l’aumento della spesa per pensioni, sanità e assistenza di lungo termine, nonché l’incremento dei costi del servizio del debito, porterebbero il debito pubblico a circa il 180 % del Pil entro il 2040 e continuerebbero ad aumentare rapidamente in seguito. Tale aumento renderebbe l’Italia sempre più vulnerabile agli shock di bilancio e comporterebbe probabilmente un ulteriore incremento del premio di rischio sul debito pubblico”.

L’Ocse evidenzia anche un altro elemento di fragilità dell’In Italia: “La partecipazione dei giovani e delle donne al mercato del lavoro è tra le più basse della zona dell’Ocse”. Per questo, le: “Prospettive dei giovani sul mercato del lavoro potrebbero essere migliorate potenziando gli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy) mentre la partecipazione delle donne al mercato del lavoro potrebbe essere rafforzata ampliando in misura considerevole la copertura dei servizi per la cura della prima infanzia, nonché aumentando ulteriormente gli incentivi per il congedo di paternità”.

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