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venerdì, Aprile 26, 2024
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«Suo padre è morto». La figlia scoppia a piangere al telefono, ma è un errore dell’ospedale

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Una telefonata fatale. Un numero sbagliato e una comunicazione scioccante: «Signora, suo padre è morto». Il genitore, un 76enne è ricoverato nel nosocomio di Cecina (Livorno), la figlia era di turno al lavoro in una Rsa di Bibbona, dove fa le pulizie, quando le è arrivata la drastica chiamata. Come riporta il Tirreno, dopo mezz’ora di sgomento, e, mentre la donna aveva già avvisato della notizia altri familiari, è stata ricontattata e le è stato comunicato il grave errore. Pare ci sia stato un problema nella trascrizione del numero di telefono del familiare da chiamare in caso di necessità, come ha spiegato l’Asl Toscana Nord Ovest.

Il racconto

«Quando ho ricevuto la telefonata – racconta Veronica Scozzi – mi è preso un colpo. Poi il medico mi parlava del diabete, ma mio padre non ha questa malattia. Per prima cosa – continua– ho telefonato alla sorella del mio babbo, poi ho chiamato la mia mamma. Anche se i miei genitori non vivono più insieme sono rimasti legati, una notizia così non potevo certo non dirgliela. Non sapevo più cosa fare. Non mi aspettavo una comunicazione del genere. In questi giorni, a causa del Covid, non possiamo andare in ospedale. Dal reparto mi avevano detto di stare tranquilla e che di domenica non mi avrebbero contattato per dirmi come stava mio padre».

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La seconda telefonata è arrivata dopo circa mezz’ora: «È una storia incredibile: c’è stato uno sbaglio, si sono confusi tra mio padre e un altro paziente – aggiunge Sozzi – così quando mi hanno chiamato per la seconda volta mi hanno detto che era morto un altro, non mio padre, non ho capito più nulla. Ma ci rendiamo conto della situazione? Capisco che questo sia un momento complicato, che negli ospedali ci siano mille difficoltà, ma non si può fare così. Da una parte mi dispiace se qualcuno ci va in mezzo, ma non mi andava di nascondere un fatto così. Ti senti dire: ‘No, scusi, ci siamo sbagliati. È morto un altro, non suo padre, Ci scusi, arrivederci’. Come un altro? Ma è possibile? È stato un sollievo pensare che mio padre è vivo, ma per poco non muoio io dallo spavento».

 

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Alessandro Pirozzi
Alessandro Pirozzi
Mi presento: mi chiamo Alessandro Pirozzi, sono nato a Napoli ed ho 23 anni. Sono iscritto all'albo dei giornalisti dal 2019 ed amo profondamente la comunicazione, specie quella digitale. Dopo essermi diplomato in un istituto alberghiero, ho iniziato a 18 anni il mio percorso lavorativo con InterNapoli.it nel 2016, collaborando anche in qualità di freelancer con diverse testate digitali come Blasting News. Ho scritto per 'Cronache di Spogliatoio', giornale sportivo online, e per la testata locale AbbiAbbè.it.
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