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sabato, Aprile 27, 2024
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Vaiolo delle scimmie, contagi in aumento: 37 casi in Campania

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Sono 760 i casi confermati di vaiolo delle scimmie in Italia, 46 in più rispetto alla scorsa settimana. Lo rileva l’ultimo bollettino del ministero della Salute aggiornato a oggi. Di questi, 205 sono i contagiati collegati a viaggi all’estero. L’età media è di 37 anni (con un range da 14 a 71 anni) e si conferma la netta preponderanza del sesso maschile: 749 i contagiati uomini, 11 le donne. La regione con piu’ casi e’ la Lombardia (322), seguita da Lazio (138), Emilia Romagna (75) e Veneto (53). Ferme a zero casi Calabria, Basilicata, Molise, Umbria e Valle d’Aosta.

Il caso del carabiniere al vaglio

Intanto potrebbe essere la prima vittima italiana un luogotenente dei carabinieri, Germano Mancini, in servizio al comando della stazione dei carabinieri di Scorzè e morto a Cuba. Era in vacanza da pochi giorni quando si è sentito male ed è peggiorato fino a perdere la vita. Il comandante è morto domenica e le strutture sanitarie cubane hanno eseguito i test e hanno segnalato il contagio da vaiolo delle scimmie (sarebbe il primo sull’isola). Le nostre autorità non hanno confermato che quello registrato a Cuba sia stato effettivamente un caso di vaiolo delle scimmie. Per ora si parla di un decesso generato da un virus improvviso.

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Incubazione e trasmissione del vaiolo delle scimmie

Il periodo di incubazione del vaiolo delle scimmie è generalmente compreso tra 6 e 13 giorni, ma può variare da 5 a 21 giorni. Esistono tre modi in cui è possibile essere esposti a quantità sufficienti di virus per essere infettati: contatto diretto pelle a pelle con le lesioni causate dal virus, contatto con oggetti contaminati e stretto contatto con le secrezioni respiratorie come la saliva di una persona con lesioni in bocca o in gola. Le prove epidemiologiche dicono che l’attuale epidemia di vaiolo delle scimmie è guidata dal contatto diretto pelle-pelle, in particolare, lo stretto contatto intimo tra i partner sessuali. Ciò che è meno chiaro è se l’urina, le feci, il sangue, lo sperma o i fluidi vaginali possono diffondere il virus, la misura in cui le persone senza sintomi possono infettare gli altri e il ruolo delle particelle respiratorie inalate nella trasmissione.

 

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