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venerdì, Aprile 26, 2024
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Ville milionarie vendute in stile “Totò truffa” a Posillipo, scoperto il sistema: 2 arresti

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Ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita, tra Napoli e Vibo Valentia, dal comando provinciale della Guardia di Finanza partenopea nei confronti di due napoletani indagati per truffe nel settore immobiliare. I reati ipotizzati sono truffa, sostituzione di persona, falso materiale e ideologico, ricettazione, trasferimento fraudolento di valori e auto-riciclaggio.

Le compravendite al centro dell’attenzione investigativa sono otto, concentrate tra la fine del 2020 e il primo semestre del 2021. Le indagini, in particolare, hanno preso spunto dalla vendita di un lussuoso appartamento di Posillipo, del valore di oltre un milione di euro. A finire in carcere Vincenzo Vaccaro, di 38 anni, e Gennaro Selillo, di 58 anni, già recluso per analoghi reati nella casa circondariale di Vibo Valentia. Nove gli indagati.

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La vendita in 3 fasi

Per realizzare questo tipo di truffe gli indagati avrebbero escogitato un sistema in tre fasi. Una volta “puntato” l’immobile da acquisire, uno di loro ci entrava regolarmente in affitto e in quel modo poteva sia entrare in possesso delle copie dei documenti di identità dei proprietari, allegate al contratto di locazione, sia delle chiavi di casa, per poterla poi esibire ai futuri acquirenti. Allo stesso tempo, con la complicità di familiari, presentavano a un ignaro notaio una procura a vendere l’immobile del parente, al solo fine di ottenere un numero di repertorio.

In un secondo momento, con lo stesso numero di repertorio – apposto però su un documento con dati anagrafici falsificati – si presentavano da un diverso notaio per ottenere una procura notarile alla vendita dell’immobile di lusso preso di mira e già nella loro disponibilità materiale grazie al contratto di affitto.

La terza fase consisteva nella messa in vendita sul mercato a prezzo molto allettante dell’appartamento per attirare acquirenti in buona fede che erano pronti a sborsare subito congrui anticipi pur di aggiudicarsi l’affare, davanti a un notaio ancora diverso e sempre non consapevole della falsità dei documenti prodotti.

Le indagini partite da Posillipo

Ricevuto il primo bonifico, gli indagati svuotavano quel conto corrente e facevano perdere le proprie tracce.

Le indagini sono partite dalla vendita di un lussuoso appartamento di Posillipo del valore di oltre un milione di euro. Come contropartita, gli indagati avevano ottenuto denaro, un trilocale a Roccaraso e un natante. Quest’ultimo è stato poi rivenduto ben due volte ad altrettanti acquirenti in buona fede, sempre con questo sistema di progressiva falsificazione delle carte.

Ben otto le compravendite di questo tipo ricostruite dalla Guardia di Finanza di Napoli, concentrate tra la fine del 2020 e il primo semestre del 2021; richiesti in totale oltre due milioni di euro di bonifici, di cui 500 mila effettivamente incassati.

Tutti ignari i notai, così come i proprietari degli immobili messi in vendita. La buona notizia per loro è che tutti gli atti sono nulli per via della falsità dei documenti sottostanti, per cui non c’è stato e non ci sarà nessun passaggio di proprietà.

Gli unici danneggiati sono stati quindi gli acquirenti in buona fede che hanno versato somme importanti per vendite fasulle.

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