Tiziano Pellonara, ex clochard di 63 anni, a Jesi era conosciuto come “l’uomo col cappello” per gli show che faceva ai semafori per intrattenere gli automobilisti che, di tanto in tanto, gli lasciavano qualche moneta. Ex operaio, aveva usato i soldi del Tfr per sé e per la madre, ritrovandosi quindi a lavorare per strada. Poi, un giorno, nell’estate del 2020, in piena pandemia Covid, la dea bendata si accorge di lui. Entra in una ricevitoria e vince 300mila euro (240mila netti) al Gratta e Vinci. La gioia dura però poco perché i fondi gli vengono immediatamente congelati.
Così, senza capirne il motivo, Tiziano si ritrova di nuovo al semaforo a fare la stessa vita di sempre. Poi, grazie ad un amico avvocato, scopre che il provvedimento era stato disposto dopo la denuncia di un parente: il motivo che avrebbe spinto il familiare a rivolgersi ai carabinieri sarebbe legato al timore che il clochard fosse ricattabile da terzi o non capace di gestire tutti quei soldi.
Ma a marzo, grazie all’aiuto del suo legale, si è visto revocare il sequestro ed è così potuto entrare in possesso della somma. Da qui la scelte di devolevere parte del bottino alla Caritas, tramire una donazione. Ma non prima di aver ripagato debiti e multe.
“Sono riconoscente alla Caritas, mi hanno aiutato e non me lo scordo. Se fai del bene, ti torna indietro” le sue parole. Ad ogni modo, dopo la denuncia dei familiari, nonostante Tiziano sia stato giudicato dal tribunale in grado di farlo, ci sarà un legale a gestire il patrimonio. “Non tornerò più al semaforo. Ma la mia vita – ha sottolineato – non cambia: resterò con mia madre che ha bisogno di me e una volta l’anno vado a Loreto, a ringraziare”.
