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giovedì, Maggio 2, 2024
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Voto di scambio per i clan di Napoli est, condannati i ras di Ponticelli

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Oltre vent’anni di carcere. Questa la condanna comminata dal gip Santoro nel processo con rito abbreviato che vedeva alla sbarra i ras di Napoli est: gli imputati rispondevano di voto di scambio alle scorse elezioni regionali in provincia di Napoli. L’inchiesta è quella della Dda culminata nel blitz dello scorso luglio. Tra gli indagati anche il consigliere regionale Carmine Mocerino che in quella tornata sfondò la fatidica soglia delle 10mila preferenze. Il consigliere regionale eletto nella lista ‘De Luca Presidente’ figura tra gli otto indagati dell’indagine che vede come protagonisti Pasquale Salvatore Ronza, detto Calimero, e Mario Chiummiello, detto Guappariello.

Quest’ultimi sono accusati di aver picchiato uno degli otto indagati, Ciro Bisogni, 47 anni, soprannominato “o’ cecoff”, che davanti a un seggio al rione Caravita di Cercola stava reclutando voti per conto di Mocerino: è stato ritenuto colpevole di non avere versato mille euro, come tangente al clan De Luca Bossa Minichini per la compravendita delle preferenze. Per Pasquale Salvatore Ronza la condanna è stata a otto anni e otto mesi con concessione delle attenuanti generiche, sei anni e otto mesi per Mario Chiummiello mentre per il pentito Rolletta sono stati stabiliti cinque anni.

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Le dichiarazioni del pentito Rolletta

Decisive per la composizione dei tasselli dell’inchiesta proprio le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Rosario Rolletta. L’ex ras ha raccontato ai magistrati: «Ricordo che il giorno dell’elezione al consiglio regionale della Campania fui avvicinato da ‘Calimero’ ossia Pasquale Ronza e da una persona che saprei riconoscere in foto che veniva per conto di Mimì Amitrano ‘a puttana e Giuseppe De Luca Bossa che mi chiesero di andare a chiamare Ciro Bisogni che si era comportato male con il sistema perchè aveva chiesto e comprato voti al Caravita senza chiedere l’autorizzazione al sistema di Ponticelli e senza aver pagato alcuna tangente al clan».

Non appena Bisogni fu portato al cospetto di Ronza scattò un violento pestaggio come raccontato dallo stesso Rolletta:«Bisogni non ebbe nemmeno il tempo di avvicinarsi a loro che fu aggredito da Ronza. Il pestaggio proseguì fino al ballatoio della mia abitazione. L’aggressione fu così violenta che tutti gli abitanti del palazzo si avvicinarono. Dopo il pestaggio, abbiamo iniziato a parlare fuori dal mio ballatoio, in particolare si discuteva della somma di danaro che Bisogni doveva versare al clan. Nell’occasione, il Calimero ed il suo accompagnatore gli contestarono anche il fatto che Bsiogni non aveva fatto sapere nulla dell’estorsione al campo sportivo di Cercola ove il prima lavorava. Tornando alla questione delle elezioni, in un primo momento Calimero chiese il pagamento al Bisogni di tremila euro».

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